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LA RETE URBANA DI
CLIMATIZZAZIONE A PARIGI
Franck Bénassis Climaspace
La rete urbana di climatizzazione a
Parigi comporta sette grandi centrali frigorifere ( figura 1 e tabella 1). I
principi di costruzione di queste centrali sono standardizzati. Le potenze sono
comprese tra 30 e 52 MW di freddo su di una superficie al suolo il più ridotta
possibile. ( da
Per preservare l’architettura, tutte
le centrali sono studiate in modo da rispettare l’ambiente. Dopo aver costruito
le prese d’acqua della Senna , il lungo Senna è ricostruito esattamente come era
prima. Tutte le centrali di produzione
funzionano ad elettricità. Le centrali sono dotate
di un certo numero di
gruppo frigoriferi relativamente importanti ( da
UN FUNZIONAMENTO STANDARDIZZATO
Ogni linea di produzione è
indipendente sia dal punto di vista elettrico che idraulico. Ogni dispositivo di
raffreddamento possiede una pompa. Il raccordo idraulico è di tipo
primario/secondario. I dispositivi di raffreddamento sono disposti seguendo uno
schema in serie/ parallelo. Per elevate differenze
di
temperatura
sulla rete ( abbassamento della temperatura) i dispositivi
sono collocati in serie. A causa del basso tasso di compressione delle unità a
monte, è possibile ottenere guadagni importanti sulla potenza ( fino al 5%).
Ogni inizio della rete su ogni centrale possiede almeno tre pompe. Tutte le
pompe sono a velocità variabile. La temperatura di partenza delle centrali può
essere abbassata per aumentare la capacità di trasporto della rete. Può variare
da
LA PREOCCUPAZIONE RELATIVA AL RENDIMENTO ENERGETICO
La regolazione dei gruppi è
organizzata affinché essi funzionino sempre a pieno carico in modo da essere
sempre al massimo del loro rendimento. Il sistema di free-cooling è attivato
ogni volta che ve ne sia la possibilità. La volontà forte di minimizzare i
consumi energetici ha portato ad installare dei contatori alle entrate e alle
uscite ( contatori di energia elettrica e frigorifera) e a voler ottenere
differenze di temperatura tra l’andata e il ritorno delle distribuzioni elevate.
Ogni centrale è ottimizzata a partire dalla progettazione fino al suo utilizzo
industriale. La maggior parte delle centrali è raffreddata completamente con
l’acqua della Senna ( più di 2/3), fatto che permette di ottenere un maggior
rendimento energetico e la soppressione delle limitazioni e dei problemi legati
alle torri di raffreddamento. Le centrali raffreddate con l’ acqua della Senna
assicurano la base della produzione annuale. Per migliorare l’affidabilità, la
manutenzione e la continuità del servizio, le centrali così raffreddate
dispongono di un
anello di raffreddamento intermedio al fine di
conservare, da una parte, la disponibilità delle macchine anche quando uno
scambiatore dell’acqua della Senna viene pulito e dall’altra di evitare ogni
possibilità di fuga del refrigerante nel circuito d’acqua della Senna ( figura
3). Per aumentare l’affidabilità, nelle centrali di produzione, tutte le
apparecchiature elettriche sono situate in posizione elevata. In caso contrario,
i bacini di filtraggio vengono realizzati i una cassa stagna. Per questi ultimi,
le pompe dell’acqua della Senna sono sommerse; Negli altri casi, esse sono di
tipo verticale per poter accedere direttamente al motore e minimizzare lo spazio
utilizzato ( figura 4). In ogni centrale, ogni volta che un volume lo permette,
si installa uno stoccaggio di ghiaccio per facilitare gli interventi di urgenza
sulle macchine e minimizzare le masse di refrigerante installate a seconda della
potenza massimale prodotta.
UNA SORVEGLIANZA CENTRALIZZATA COMPLESSA
Queste centrali frigorifere urbane e
questi stoccaggi sono collegati tra loro con una rete a maglie. Il funzionamento
delle centrali è automatizzato
grazie a sistemi di automatizzazione e ad
informazioni locali. Il punto di controllo centralizzato in grado di intervenire
su tutte le altre centrali è collegato in modo permanente a tutte le centrali. I
punti di produzione sono dotati di un dispositivo di individuazione di fumo, di
un
allarme antincendio, e di dispositivi di protezione dagli
incendi, da eventuali intrusioni, di dispositivi di individuazione
dell’eventuale presenza di refrigeranti , di un gruppo di recupero, delle
videocamere per il controllo e la gestione dei pennacchi delle torri aereo
refrigeranti mentre le centrali Stella con torri di raffreddamento che
potrebbero funzionare anche in inverno sono munite di batterie anti pennacchi.
La presenza umana è minimizzata in ogni centrale. Solo la centrale più
importante dispone di un effettivo 24h/24, 365 giorni all’anno. La gestione
tecnica centralizzata di questi impianti, sviluppati da Climespace, permette di
sfruttare al meglio i vantaggi offerti da ognuno degli impianti installati.
Nel caso della rete di climatizzazione di Parigi,
per il 70% dell’anno, la produzione proviene dalle centrali raffreddate
dall’acqua della Senna sopprimendo, così, il rischio sanitario e limitando
l’inquinamento sonoro ( le centrali sono sotto terra). La temperatura di scarico
viene continuamente controllata. Il tipo di sfruttamento di questo insieme è
dettato dalla qualità del servizio reso, dalla volontà di sopprimere il rischio
sanitario, dalla volontà di migliorare l’ambiente , dalla ricerca del miglior
rendimento energetico e dalle leggi economiche. Il concessionario ha lavorato
sull’integrazione del tipo di geometria e sulla situazione delle centrali in
modo da riprodurre facilmente nel quadro del suo sviluppo o su altre zone, la
centrale in elevazione ( è il caso della centrale delle Halles , figura 5) , la
centrale cilindrica interrata ( è il caso della centrale Canada, figura 6), la
centrale a forma di L ( è il caso della centrale Tokio, figura 7).
DALLA CENTRALE DES HALLES,
La centrale di produzione del freddo
della rete urbana di Parigi è sta costruita tra il 1975 e il 1978. Inizialmente,
le macchine installate erano delle termo frigo-pompe che assicuravano il
riscaldamento e il raffreddamento del Forum con caldaie elettriche. Era un
sistema a due temperature in cui i circuiti idraulici del caldo e del freddo
erano
comuni e collegati dal sistema ad espansione. Questa
realizzazione rispondeva alle esigenze del progetto globale che non prevedeva
nessuna unità abitativa nei dintorni. Tuttavia nel 1983 sono state costruite
delle case nei pressi della centrale. Ma la normativa giuridica e i legami che
univano il gran numero di soci era così complesso che la situazione si è risolta
solo nel
Livello 3: 4 nuove macchine sono state installate. Positive
dal punto di vista del rendimento frigorifero, rispondono alla nuova
regolamentazione sui fluidi frigorigeni. Due sono adibite allo stoccaggio del
ghiaccio e funzionano solo durante il giorno.
Livello 2: per la sala delle pompe, si è lottato contro le
vibrazioni e l’inquinamento acustico. Le macchine sono state fissate su blocchi
isolanti. Queste pompe sono collegate sulla rete e distribuiscono al Forum des
Halles l’acqua ghiacciata prodotta dalla centrale Canada o da quella Tokio in
inverno o a mezza stagione e danno all’insieme del sistema una grande
versatilità. La sostituzione dei gruppi elettrogeni ha permesso di adattarsi
alla regolamentazione in materia di annerimento e inquinamento sonoro ed
assicura un migliore approvvigionamento del Forum ( reattività, affidabilità,
rendimento). Questi gruppi sono stagni e insonorizzati.
Livello 1: il rinnovamento completo della sede elettrica della
centrale e del Forum des Halles ( elettricità di soccorso ed alimentazione
regolare)è stato l’occasione giusta per sostituire i gruppi elettrogeni che
rispondono a norme più recenti. La sicurezza dell’insieme è notevolmente
aumentata.
Livello 5: l’installazione di uno stoccaggio di ghiaccio,
all’ultimo livello dell’edificio, permette di limitare il funzionamento dei
gruppi frigoriferi nei momenti in cui l’inquinamento sonoro è meno fastidioso.
Il destoccaggio del freddo è un’operazione completamente silenziosa. Infine,
l’insieme del sito è oggetto di lavori molto importanti che hanno lo scopo di
ridurre l’inquinamento sonoro dovuto alle vibrazioni. Tutte le tubature sono
state poste su blocchi silenziosi, le macchine sono su scatole a molle e le
parete esterne sono state munite di isolanti fonici.I vantaggi sono molto
sensibili . In meno di 30 anni, la centrale ha dovuto essere messa a nuovo per
adattarla alle nuove regolamentazioni e alle evoluzioni tecnologiche.
…ALLA CENTRALE TOKYO,
La centrale
Tokyo è l’ultima centrale frigorifera urbana in
servizio nella rete parigina. Forte dell’esperienza acquisita in sedici anni
grazie alla costruzione delle 5
centrali
precedenti, anche se la filosofia e i grandi principi non sono cambiati, ha
visto notevoli miglioramenti. Il sito del palazzo Tokyo è stato scelto nel 1998
da Climespace ma diversi studi e richieste hanno portato all’ottenimento dell’
autorizzazione solo nel 2005. Essi hanno riguardatoin particolare i seguenti
elementi:
-studio dell’impatto dell’emissione dell’acqua della Senna,
secondo modelli matematici;
-studio dell’impatto sull’ambiente ( sull’architettura, sulle ricchezza
naturali, sull’acqua, sull’aria, sulla salute, sugli scarichi, sul rumore nel
cantiere).
-studio dell’impatto sul palazzo Tokyo (ERP del livello 1).
-studio dei rischi
( pericolo di incendio, di inquinamento acustico, di
esplosione).
-richiesta dell’ autorizzazione “legge sull’acqua”.
-richiesta della domanda di autorizzazione di sfruttamento.
-richiesta di autorizzazione municipale per la creazione di una canalizzazione.
-richiesta di autorizzazione a costruire.
Il “ free-cooling” che consiste
nell’utilizzare l’acqua della Senna in inverno per climatizzare gli edifici,
quando la temperatura può scendere a 1° C, consiste nell’utilizzo razionale
dell’energia. Il free-cooling consiste nell’utilizzare le risorse fredde
naturali ( acqua di mare, di fiume o della profondità dei laghi) per il
raffreddamento degli immobili senza l’utilizzo di gruppi frigoriferi. Reti di
freddo urbano come quella di Stoccolma, Toronto o Cornell la utilizzano durante
tutto l’anno. Il principio di utilizzo delle fonti naturali fredde applicate ad
una rete urbana consiste nel raffreddare l’acqua della rete per uno scambio con
questa fonte fredda. A Parigi, la temperatura della senna scende regolarmente al
di sotto dei 6° C in inverno. Un sistema di raffreddamento della rete urbana
sulla centrale Tokyo a partire dagli scambiatori dell’acqua della Senna ( figure
8 e 9 ) è stato installato
e sarà possibile produrre in inverno fino a 40 MW a
partire dall’acqua della Senna a +3 ° C senza utilizzare i gruppi frigorigeni.
In termini di bilancio energetico, il concessionario si aspetta una riduzione
del consumo elettrico di circa 3500 MWh all’anno, che equivale a 140 tonnellate
di CO2 in meno nell’ambiente.