TORNA ALLA PAGINA INIZIALE
CENTRO STUDI GALILEO

 

 

CHE FARE DEGLI IMPIANTI ESISTENTI AD R-22?

J. P. Garcia Espinosa - DuPont Fluorochemicals
E. Campagna -
Rivoira

1.    Introduzione.

Come conseguenza della Legislazione Europea, stiamo affrontando ora un grande cambiamento nella nostra industria (Refrigerazione e Condizionamento dell’aria). I refrigeranti  HCFC devono essere sostituiti in sistemi che stanno ancora funzionando con tali gas.  La situazione attuale è che questi prodotti sono ancora molto diffusi nella nostra industria e questa sostituzione potrebbe essere un grande problema per gran parte degli impianti esistenti. In Europa ci sono infatti migliaia di sistemi ad R-22, che dovrebbero essere convertiti in cinque anni, poiché dopo il 1° Gennaio 2015, tutto l’R-22 (incluso il “rigenerato”) sarà vietato negli impianti.  Questa è una quantità enorme ed un grande lavoro è dovrà pertanto essere svolto in un breve periodo di tempo.   E’ quindi necessario procedere in fretta, se si vuole arrivare in tempo.
Questa presentazione vuole offrire al mercato le soluzioni esistenti per la sostituzione
  degli HCFC nei vecchi sistemi. Non è quindi contemplato l’uso di tali soluzioni nei nuovi sistemi.
Saranno esaminate le possibili soluzioni, approfondendo, con maggiori dettagli, i prodotti che rappresentano le migliori soluzioni, tecniche ed economiche, per la sostituzione degli HCFC nei sistemi esistenti: Isceon 9 Series.

2.    Origine: Legislazione

Tutto cominciò nel 1987, con il Protocollo di Montreal, che fu siglato dai paesi più importanti e sviluppati del mondo, incluse le nazioni della Comunità Europea.   Questo Protocollo aveva come finalità la protezione della fascia di ozono.
In relazione alla nostra industria (Refrigerazione e condizionamento) il Protocollo si indirizzava direttamente all’abbandono dell’uso dei prodotti clorurati nei nostri sistemi, cioè
  CFC ed HCFC.   Fu pertanto stabilito un calendario per la cessazione dell’uso di tali prodotti nei nuovi sistemi e quindi la sostituzione degli stessi prodotti nei vecchi impianti.
Successivamente,
la Comunità Europea, decise di andare oltre, per promuovere nuove legislazioni che anticipassero questi cambiamenti:

                        CFC:   inizio “Phase out” nel 1994.

                        HCFC: inizio “Phase out” nel 2000.

Ora quindi parleremo solo degli HCFC, poiché i CFC in Europa sono già stati sostituiti.

             2.1. Legislazione Europea.

Facendo riferimento al Regolamento Europeo 2037/2000, riguardante le sostanze che danneggiano lo strato di ozono, abbiamo le seguenti date:

            2000: HCFC divieto nei nuovi sistemi di refrigerazione

            2004: HCFC divieto in tutti I nuovi impianti

            2010: Divieto uso HCFC vergini (es. R-22).

            2015: Divieto uso di tutti gli HCFC.

Poiché siamo già a metà del 2009, mancano solo 6 mesi alla fine dell’anno, per usare ancora HCFC vergine negli impianti esistenti. Successivamente, dal 1° Gennaio 2010, fino al 31 Dicembre  2014, potremo usare solo prodotto riciclato.
Ciò potrebbe rappresentare un grande problema in Europa, dove un gran numero di sistemi funzionano ancora ad R22 e con una percentuale di recupero molto bassa. La “banca” stimata di R-22 (cioè la quantità di R-22 ancora presente nei sistemi) è circa
 130.000 tonn., quindi migliaia di impianti stanno ancora funzionando con R-22. Il tasso di recupero stimato in Europa è inferiore al 5% (in diversi paesi non raggiunge l’1%).  Con questi dati noi possiamo prevedere che la disponibilità di R-22 riciclato potrebbe essere molto limitata in Europa e quindi il prezzo del refrigerante rigenerato potrebbe diventare molto più elevato di quanto ci si potrebbe aspettare. Inoltre solo poche società in Europa saranno in grado di effettuare la rigenerazione in modo corretto.
Ciò crea incertezza riguardo al futuro mercato del riciclato e quindi all’immediato futuro degli attuali sistemi ad R-22.
E’ anche sapere che, dal 1° Gennaio 2010, tutte le scorte di R-22 vergine dovranno essere mandata alla distruzione, con adeguata tecnologia.
Dal 1° Gennaio 2015, l’uso di tutti gli HCFC sarà vietato, incluso l’ R-22 riciclato, per la manutenzione.
 Ciò significa che i sistemi potrebbero continuare a lavorare, ma, in caso di perdite di gas, o di interventi sull’impianto, non sarà consentito effettuare ricariche con qualsiasi tipo di HCFC.
Come abbiamo già detto, è in atto una grande sfida nel nostro settore industriale e noi dobbiamo “creare” possibilità / soluzioni per tutti i sistemi.
  Ma non abbiate timore, poiché abbiamo già delle soluzioni pronte.

3.    Le quattro soluzioni.

La situazione potrebbe diventare critica per l’industria, poiché nella maggior parte degli Stati la gente sta aspettando l’ultimo momento per sostituire gli HCFC, ma noi abbiamo alcune soluzioni per fare rendere questo cambio possibile e facile. Ora parleremo delle  “Quattro soluzioni”.
Noi abbiamo Quattro opzioni, quando si parla di sistemi esistenti ad R-22, ma la prima considerazione è che queste Quattro soluzioni non potrebbero essere applicabili per tutti gli impianti.
Prima di tutto dobbiamo parlare con il proprietario dell’impianto, presentando tutte le possibilità. La soluzione adottata dipenderà da molti fattori: età del sistema, modalità di utilizzo, fabbisogni, problemi riscontrati durante la vita del sistema, … e, il più importante, i costi dell’intervento.  In tal modo ci potremmo chiarire con il proprietario del sistema e, dopo una lunga discussione, con relativa analisi delle opzioni, si potrà decidere cosa fare. Il proprietario deve essere coinvolto, poiché egli ha il problema, o potrebbe averlo.
Ogni sistema avrà differenti soluzioni.
 Perfino con due impianti identici, le soluzioni potrebbero essere differenti.      Noi dobbiamo avere tutte le soluzioni in mente e scegliere la migliore per il sistema che abbiamo in manutenzione.
Noi parleremo principalmente di R-22, poiché è il refrigerante più presente negli impianti, ma non dobbiamo dimenticare che tutti gli HCFC seguono la stessa regolamentazione del R-22 e quindi devono essere considerati nella stessa situazione.
 Quindi dovremo anche sostituire i refrigeranti R-408A, R-409A, R-401A, R-402A… e tutte le miscele contenenti HCFC, che sono state utilizzate in passato per sostituire I vecchi CFC.
Le soluzioni che noi abbiamo sono le seguenti:

              3.1. Mantenere gli impianti esistenti senza alcun cambiamento.

Noi possiamo anche continuare con gli stessi sistemi, senza alcun cambiamento, contando sul riciclo dell’R-22.   Questa sarebbe la miglior soluzione, poiché il miglior prodotto per sostituire l’R-22 è l’R-22 riciclato.  Ma questo potrebbe essere un grande rischio, poiché la disponibilità di riciclato potrebbe essere molto limitata in alcune aree ed in alcuni periodi dell’anno e il prezzo potrebbe crescere troppo.
E’ una buona soluzione, ma è pericolosa, e potrebbe essere troppo costosa per il cliente, se non riuscisse ad avere il prodotto in tempo e dovesse fermare l’impianto, per poi dover seguire con urgenza altre soluzioni.
Inoltre abbiamo qualche incertezza sulla situazione dal 2010 al 2014, riguardo il gas R-22 riciclato, ed è quindi preferibile non pensare solo a questa possibilità.
 Noi abbiamo infatti altre soluzioni per rispondere ai fabbisogni dei clienti.

               3.2. Sostituzione con nuovi impianti.

Questa soluzione è una delle migliori, ma è la più costosa e richiede maggior tempo di lavoro.  E’ la sostituzione totale del vecchio gruppo, con un nuovo sistema completo.  In questo caso noi dobbiamo fare molte modifiche e spesso non possiamo mantenere molti componenti del vecchio sistema.
E’ una buona soluzione, poiché possiamo installare il nuovo impianto seguendo le più recenti normative riguardanti il risparmio energetico, il GWP, ecc. , ma, come abbiamo già detto in precedenza, è la soluzione più costosa e non è possibile in tutti i casi.
Per l’utilizzo in questi nuovi impianti, ci sono alcuni refrigeranti già disponibili sul mercato:

             Ammoniaca (NH3).

E’ un buon refrigerante. L’ammoniaca anidra è una delle opzioni più comuni, ed è utilizzata principalmente in applicazioni industriali, lontano dalle aree pubbliche, per evitare le limitazioni di carica, dovute alla relativamente alta tossicità ed infiammabilità.  L’ammoniaca è stata provata da alcuni operatori Europei, ma le sue restrizioni d’uso, hanno comportato l’uso di circuiti secondari con soluzioni glicolate o saline, per soddisfare i criteri di sicurezza, ma ciò ha eliminato i vantaggi di prestazione che avremmo potuto ottenere con sistemi primari ad ammoniaca.
L’ammoniaca non è compatibile con il rame e pertanto, in molti casi non può essere utilizzata negli impianti esistenti, e ciò ne limita l’uso ai nuovi sistemi; anche per questo motivo, il costo iniziale di installazione di un sistema ad ammoniaca è molto più elevato di quello di un’installazione simile a HFC.
In applicazioni industriali la tecnologia è ben conosciuta e le prestazioni si confrontano favorevolmente con quelle dei sistemi a HFC, dove non è previsto il sistema secondario, o se il circuito secondario ha una capacità poco significativa rispetto al primario
Il costo dell’ammoniaca è molto basso, ma, poichè le perdite, su questo tipo di impianti, non sono di solito significative, questo fattore è meno importante del costo iniziale dell’installazione.
Il GWP dell’ammoniaca è zero, ma, poichè le fughe di gas nei sistemi ad HFC saranno maggiormente controllate e ridotte, il GWP del refrigerante diventerà meno importante dell’efficienza energetica del sistema.

            Idrocarburi.

Noi possiamo usare Butano, Isobutano, Propano… tutti vanno bene e sono prodotto ben conosciuti e diffusamente utilizzati in applicazioni domestiche, come i frigoriferi domestici e le applicazioni commerciali in piccoli sistemi.
Il maggior inconveniente che possiamo avere con questi prodotti è l’alta infiammabilità, e per questo motivo i sistemi progettati per utilizzare questi prodotti, hanno limitazioni di carica di gas.
  Non possiamo quindi usarli per sostituire i sistemi ad R-22, ma solo per nuovi sistemi.
Il GWP di questi prodotti è molto basso, ma non sono soluzioni adatte a tutti i sistemi.

             CO2

L’anidride carbonica è una delle più recenti soluzioni proposte al mercato. Il prodotto funziona bene, ma la tecnologia è ancora troppo recente e non è ancora stata introdotta in tutti i posti. Questo refrigerante lavora a pressioni molto alte, e ciò può essere un problema per gli utilizzatori, specialmente nelle aree dove le temperature di condensazione sono molto alte.
Il sistema deve essere totalmente nuovo, non possiamo utilizzare alcuna parte del vecchio impianto ad R-22; per questo motivo il costo iniziale è molto alto.
Il GWP è molto basso.
      

              HFC

Noi possiamo anche fare I nuovi impianti con refrigeranti HFC.  Ci sono diverse soluzioni, in funzione degli intervalli di temperatura e di utilizzo: R 404A, R 507, R 407C, R 410A, R 134a.  Tutte queste soluzioni sono ben note, essendo già utilizzate da diversi anni.
In questi casi si possono mantenere parti del vecchio impianto, ma la soluzione è ancora costosa. 

              3.3. Mantenere gli impianti esistenti passando a HFC ed olio POE.

Anche questa è una buona opzione, è ben conosciuta, ma purtroppo non è praticabile in tutti I casi, per esempio da R-22 a R 410A.
Non è così costosa come le altre viste in precedenza, ma potrebbe costare ancora troppo.

L’aspetto più importante è che bisogna cambiare l’olio minerale, sostituendolo con lubrificante POE, e non dobbiamo lasciare un residuo di olio minerale superiore al 5%. Talvolta ciò è molto difficoltoso ed è necessario fare diversi interventi sul sistema e più interventi si fanno, più alti sono i costi.
Ora mostriamo, come esempio, uno schema operativo per passare da R-22 a R 404A.

La procedura di retrofit non è complicata. Prima di cominciare dobbiamo assicurarci che il sistema stia funzionando correttamente. Qualsiasi problema riscontrato, ad es. fughe di gas, problemi di rendimento, residui di acidità, devono essere risolti prima di procedere con il retrofit.  Il sistema dovrebbe anche essere controllato, per assicurarsi della compatibilità con l’uso di R 404A e olio POE.  Alcuni componenti potrebbero non essere adatti all’uso con HFC ed olio POE ed anche la maggiore pressione e l’aumento della potenza richiesta dal motore elettrico potrebbero essere un problema.
Isolare la carica di refrigerante.
 Se il sistema non avesse un ricevitore di liquido, o non potesse, per qualsiasi ragione, essere isolato, allora sarebbe rimuovere intera carica di refrigerante.
Estrarre il lubrificante originale, minerale o alchilbenzenico, e conferirlo allo smaltimento.
 L’olio usato conterrà refrigerante in soluzione e quindi il contenitore di recupero non dovrà essere lasciato aperto all’aria.
Ricaricare con un olio POE adatto, avendo cura di non permettere all’umidità atmosferica di essere assorbita nell’olio POE, che è igroscopico.
 Cambiare il filtro essiccante per rimuovere l’umidità presente nel sistema.
Far funzionare il sistema con R22.
   Per piccole unità 1-2 ore di funzionamento dovrebbero essere sufficienti, mentre per grandi impianti, con circuiti complicati, sarà necessario un periodo di funzionamento di almeno 1-2 giorni.
Prelevare un campione di olio e misurare la quantità residua di olio minerale.
 E’ raccomandato che la quantità residua di olio minerale sia inferiore al 5%, prima che il gas refrigerante sia cambiato. 
Generalmente dopo un cambio d’olio, la quantità residua di olio minerale è notevolmente superiore al 5%
Ripetere il ciclo.
Il numero di cambi d’olio richiesti dipendono dalla grandezza e dalla complessità del sistema.   Normalmente in un piccolo e semplice sistema, con un minimo di 3 flussaggi di olio è possibile rimuovere il 95% di olio minerale, mentre nei grandi sistemi, come ad esempio gli impianti dei supermercati, potrebbero essere necessari anche più di 6 flussaggi.   Ogni flussaggio richiede l’uso di una nuova carica di olio POE e lo smaltimento del lubrificante estratto.
Dopo aver fatto I flussaggi sufficienti a raggiungere il 5% di residuo di olio minerale,
  si può estrarre l’ R22, recuperandolo per lo smaltimento.
Cambiare quindi la valvola di espansione, con una idonea all’uso con R 404A.
  Sostituire tutte le guarnizioni del sistema riduce il rischio di perdita di gas refrigerante.      Nei grandi impianti ciò potrebbe richiedere molte ore e pertanto potrebbe essere necessario un sistema alternativo di refrigerazione, durante lo svolgimento di tale lavoro.
Caricare il sistema con R 404A, avviare il gruppo e controllare se il funzionamento è corretto.
 Se necessario,  regolare il surriscaldamento e gli altri parametri operativi.  Ricercare accuratamente le fughe di gas dal sistema.  Si è spesso rilevato che, dopo un retrofit con HFC e POE, si evidenziano perdite di gas.  Se tutte le guarnizioni sono state cambiate, la perdita dovrebbe essere minimizzata, ma talvolta qualche fuga di gas può avvenire in punti non previsti, come ad es. valvole di sicurezza, tenute dei compressori.
Si è poi osservato che l’olio POE ha talvolta un “effetto pulente” sul sistema e quindi può essere necessario sostituire il filtro essiccante e successivamente cambiare l’olio dopo che il retrofit è stato completato.
Come si è visto la procedura non è complicata, ma ci sono costi significativi, dovuti alle ore di lavoro, al costo di materiali, olio, componenti ed infine di smaltimento dei rifiuti generati.  Comunque, convertire un impianto a HFC e POE è più economico rispetto alla sostituzione con un nuovo impianto.
E’ anche possibile usare un prodotto flussante, per pulire il sistema e ciò può essere d’aiuto.

              3.4. Mantenere l’impianto esistente com minimi cambiamenti

DuPont ha iniziato a lavorare nel 1997, sui prodotti da retrofit per l’R-22.  Si è partiti dal primo prodotto adatto alla sostituzione dell’R-22, MO59 e quindi sono state sviluppate altre soluzioni, per coprire tutti i campi operativi dell’R-22.
Gli Isceon sono stati sviluppati per offrire ai clienti una soluzione semplice, poco costosa, veloce e con minimi cambiamenti.
 Nella maggior parte dei casi è possibile mantenere lo stesso olio (minerale or alchilbenico) presente nel sistema.

4.    Isceon 9 Series

Riguardo alla sostituzione dell’R-22, sono stati sviluppati i refrigeranti Isceon 9 Series per lavorare più facilmente.
Una completa famiglia di refrigeranti HFC, di facile uso, che non danneggiano l’ozono, adatti al retrofit degli impianti a CFC ed HCFC.

 Vantaggi per Voi.

Gamma di refrigeranti Isceon per la sostituzione dell’R-22 nei sistemi esistenti:

Gamma refrigeranti per la sostituzione dell'R-22 nei sistemi esistenti
  Applicazioni Refrigerante sostituito
R-22 Chiller ad acqua con espansione diretta                                                                Aria condizionata                                           Refrigerazione a media temperature MO29
R-22 Piccoli impianti condizionamento (>15 Kw) Refrigerazione ad alta temperatura MO59
R-22 e R-502 Refrigerazione a media e bassa temperatura Refrigerazione dove è richiesta potenza aggiuntiva** MO79
** cambiare valvola di espansione; è necessario esaminare le caratteristiche di potenza del condensatore e i valori delle pressioni

              4.1. MO29

MO29 è un refrigerante da retrofit HFC, facile da usare, che non danneggia l’ozono, progettato per la sostituzione dell’R-22 nei refrigeratori d’acqua ad espansione diretta esistenti, nel condizionamento dell’aria residenziale e negli impianti di refrigerazione a media temperatura.
N° ASHARE : R-422D.
Classificazione: A1/A1 (Non tossico/non infiammabile)
Composizione: HFC-134a     31.5%                   HFC-125       65.1%                   Isobutano       3.4%
Prestazioni:
Capacità frigorifera ed efficienza molto simili all’R-22 nella maggior parte dei sistemi.
Temperature e pressioni di scarico del compressore sensibilmente inferiori rispetto al R-22 , che fanno prevedere un prolungamento della vita del compressore.
E’ richiesta una regolazione della valvola di espansione, per regolare il funzionamento del sistema.
Raccomandazioni sul lubrificante:
MO29 è compatibile con i lubrificanti tradizionali e nuovi, incluso olio minerale, alchilbenzenici e POE (Poliol Esteri). Nella maggior parte dei casi non è necessario cambiare tipo di lubrificante durante il retrofit.  Per maggior dettagli, consultare la Guida al Retrofit.
Esempi:
Il prodotto è stato provato con successo in molti sistemi, come potete vedere dalla presentazione: supermercati, celle frigorifere, refrigeratori d’acqua, “roof tops”…
Raccomandazioni generali per MO29:
Per maggiori informazioni, raccomandiamo di consultare il Bollettino Informazione Prodotto, e di seguire le procedure di retrofit nella nostra Guida al Retrofit per il prodotto.

              4.2. MO59

MO59 è un refrigerante da retrofit HFC, facile da usare, che non danneggia l’ozono, progettato per la sostituzione dell’R-22 nei condizionatori d’aria stazionari ad espansione diretta.  Può anche essere utilizzato in apparecchiature commerciali per refrigerazione in alta temperatura.
Raccomandiamo questo prodotto per sistemi per A/C < 15 Kw, poiché non è richiesta la regolazione del dispositivo d’espansione e le pressioni di lavoro sono inferiori a quelle con
 R-22.
N° ASHARE : R-417A.
Classificazione: A1/A1 (Non tossico/non infiammabile)
Composizione: HFC-134a     50%                         HFC-125       46.6%                        Butano           3.4%
Prestazioni:
Temperature e pressioni di scarico del compressore sensibilmente inferiori rispetto al R-22 , che fanno prevedere un prolungamento della vita del compressore.
In molti sistemi assicura le prestazioni richieste.
In alcuni sistemi permette un risparmio energetico.
Raccomandazioni sul lubrificante:
MO59 è compatibile con i lubrificanti tradizionali e nuovi, incluso olio minerale, alchilbenzenici e POE (Poliol Esteri). Nella maggior parte dei casi non è necessario cambiare tipo di lubrificante durante il retrofit.  Per maggior dettagli, consultare la Guida al Retrofit.
Esempi:
Il prodotto è stato provato con successo in molti sistemi, come potete vedere dalla presentazione
Raccomandazioni generali per MO59:
Per maggiori informazioni, raccomandiamo di consultare il Bollettino Informazione Prodotto, e di seguire le procedure di retrofit nella nostra Guida al Retrofit per il prodotto.

              4.3. MO79

MO79 è un refrigerante da retrofit HFC, facile da usare, che non danneggia l’ozono, progettato per la sostituzione dell’R-22, R-502 e miscele refrigeranti contenenti HCFC, in impianti di refrigerazione commerciali ed industriali, a temperature medie e basse.
N° ASHARE : R-422A.
Classificazione: A1/A1 (Non tossico/non infiammabile)
Composizione: HFC-134a     11.5%                  HFC-125       85.1%             Isobutane       3.4%
Prestazioni:
Permette di migliorare la capacità di refrigerazione, rispetto all’R-22, in molte condizioni operative, fino a +15% per funzionamento in bassa temperatura.
Ha una capacità di refrigerazione confrontabile al R-404A.
Prove pratiche hanno dimostrato che può migliorare l’efficienza energetica, rispetto all’R-22.
Le temperature di scarico del compressore sensibilmente inferiori rispetto al R-22 , fanno prevedere un prolungamento della vita del compressore.
Raccomandazioni sul lubrificante:
MO79 è compatibile con i lubrificanti tradizionali e nuovi, incluso olio minerale, alchilbenzenici e POE (Poliol Esteri). Nella maggior parte dei casi non è necessario cambiare tipo di lubrificante durante il retrofit.  Per maggior dettagli, consultare la Guida al Retrofit.
Esempi:
Il prodotto è stato provato con successo in molti sistemi, come potete vedere dalla presentazione: supermercati, celle frigorifere, …
Raccomandazioni generali per MO79:
Raccomandiamo la sostituzione della valvola di espansione con una idonea al R-404A
E’ necessario controllare la capacità di condensazione e le pressioni consentite.
Il prodotto richiede una maggior potenza del motore elettrico.
Per maggiori informazioni, raccomandiamo di consultare il Bollettino Informazione Prodotto, e di seguire le procedure di retrofit nella nostra Guida al Retrofit per il prodotto.
Considerazioni sui Retrofit.
I refrigeranti Isceon 9 Series sono soluzioni convenienti, che non danneggiano l’ozono, per il retrofit dei sistemi a HCFC e CFC, ma non sono un rimedio per le perdite, per le scarse prestazioni degli impianti e per ogni altro possibile problema esistente nel sistema e non sono esattamente uguali al prodotto che si deve sostituire.

Gli Isceon 9 Series non sono raccomandati negli impianti con evaporatore allagato; per favore, interpellateci, prima di pianificare un retrofit in un sistema allagato
MO29, MO59 or MO79 non sono raccomandati in impianti con compressori centrifughi.
  Consultate DuPont per maggiori informazioni.

Prima della conversione con un refrigerante Isceon 9 Series, raccomandiamo:

·        Misurare le prestazioni attuali del sistema.
·        Confrontare la capacità disponibile con quella richiesta.
·        Verificare che il sistema sia in buone condizioni.
·        Consultare il Bollettino Informazione Prodotto, per verificare che sia il prodotto sia adatto.
·        Fare riferimento alla Isceon 9 Series.
·        Tenere a disposizione le tavole pressione / temperatura .

Durante la conversione a Isceon 9 Series, raccomandiamo:

·        Seguire le avvertenze fornite nella  Guida al Retrofit.
·        Seguire i principi di buona pratica di refrigerazione.
·        Usare le tavole pressione / temperatura relative al prodotto utilizzato.

Dopo la  conversione a Isceon 9 Series, raccomandiamo:

·        Osservare il livello dell’olio del compressore, e correggerlo se necessario.
·        Misurare le prestazioni del sistema.
·        Eseguire la ricerca delle fughe di gas.