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PRINCIPI DI BASE DEL
CONDIZIONAMENTO DELL'ARIA
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Come scegliere la tipologia di impianto di condizionamento
Pierfrancesco Fantoni
La scelta della tipologia di impianto di condizionamento
non può prescindere da alcune considerazioni
che riguardano la dislocazione dei locali da
condizionare all’interno dell’edificio e la tipologia di carichi termici che
devono essere considerati
in fase di progettazione. Anche il dimensionamento
dell’impianto, naturalmente dipende dalla stima di tali carichi.
In ogni ambiente da
climatizzare insistono vari tipi di carichi termici. Il carico per trasmissione
può assumere valori positivi oppure negativi, mentre tutti gli altri tipi di
carichi termici (illuminazione, irraggiamento solare, antropico, macchinari,
ecc.) risulta essere sempre positivo.
Innanzitutto va
considerato il carico per trasmissione, derivante dal passaggio di calore
attraverso i muri che delimitano il locale da condizionare e l’esterno.
L’esterno può essere rappresentato da locali contigui al locale da condizionare,
ma che comunque si trovano all’interno dello stesso edificio, oppure
dall’ambiente esterno vero e proprio. Chiaro che, a meno di destinazioni d’uso
molto diverse tra loro, la trasmissione del calore tra locali contigui risulta
essere inferiore a quella che si verifica tra un locale interno e l’ambiente
esterno. In quest’ultimo caso, infatti, si può presupporre che le differenze di
temperatura tra le due superfici opposte di un muro siano sensibilmente maggiori
del caso in cui il muro separi due locali chiusi. Inoltre la trasmissione del
calore tra interno-esterno può risultare positiva nel caso estivo, con apporto
di calore dall’esterno verso l’interno, mentre risulta negativa nel caso
invernale, con dispersione di calore dall’interno verso l’esterno a seguito
delle minori temperature che si hanno all’esterno rispetto l’interno.
Ad esclusione di quello
per trasmissione, tutti gli altri tipi di carico termico apportano un contributo
positivo all’ammontare complessivo di calore che insiste su un dato ambiente.
Il carico dovuto alla
presenza antropica è sostanzialmente dipendente dal numero di persone che
frequentano l’ambiente nonché dalla loro attività metabolica. Quest’ultima è
funzione del tipo di attività che essi normalmente svolgono.
Il carico termico dovuto
all’illuminazione è dovuto all’utilizzo di luci all’interno dell’ambiente. Nel
computo del suo ammontare complessivo non va trascurato di prendere in
considerazione anche il tempo in cui l’illuminazione è funzionante, tempo che
potrebbe anche essere superiore al tempo di effettiva presenza di persone
all’interno del locale da condizionare.
Il carico termico per
radiazione solare dipende dall’entità delle superfici vetrate e dall’esposizione
geografica del locale da condizionare. Inoltre varia in funzione dell’utilizzo o
meno di eventuali dispositivi atti a proteggere o schermare dalla radiazione e
dal potere assorbente e riflettente delle superfici vetrate. Il carico per
radiazione varia sostanzialmente in funzione della stagione e dell’ora
giornaliera.
Nella figura 1 viene
schematizzato attraverso un grafico semplificato il contributo al carico termico
complessivo da parte delle varie componenti appena elencate. Sono stati
evidenziati i due casi estremi, corrispondenti al periodo invernale ed a quello
estivo. Le due colonne “totale” forniscono un’indicazione del carico termico
complessivo rispettivamente minimo e massimo cui è soggetto l’ambiente da
condizionare: il dimensionamento dell’impianto andrà eseguito sulla scorta di
tali valori. Essi contribuiscono anche alla decisione sulla scelta della
tipologia di impianto da adottare, scelta che, ovviamente, andrà fatta anche in
base ad altri parametri di riferimento.
Il processo di trattamento dell’aria non si esaurisce con
la compensazione dei carichi sensibili. Il raggiungimento del benessere fisico
degli occupanti un locale richiede anche la neutralizzazione di tutti i carichi
latenti, ossia quelli derivanti dalla presenza di umidità nell’aria. La scelta
della tipologia di impianto di condizionamento si basa anche sulla necessità di
deumidificare in maniera più o meno preponderante l’aria. Per abbattere i
carichi sensibili e
quelli latenti contemporaneamente è necessario
avvalersi di impianti di condizionamento a due fluidi termovettori: negli
impianti ad induzione o in quelli a ventilconvettore all’aria primaria viene
proprio assegnato il compito, tra gli altri, di neutralizzare i carichi latenti,
mentre al fluido secondario quello di neutralizzare i carichi sensibili. La
possibilità di abbattere i carichi sensibili contemporaneamente a quelli latenti
risulta essere di primaria importanza per avere un trattamento dell’aria
efficiente. Soprattutto l’esigenza di mantenere la temperatura dell’aria entro i
valori desiderati durante tutto l’arco dell’anno assume una rilevanza
importante, in special modo in quegli edifici in cui si possono avere locali a
carico sensibile positivo e negativo contemporaneamente. Questo importante
risultato, però, non deve andare a discapito della necessità di controllare il
grado di umidità dei locali. Con un unico fluido termovettore risulterebbe
piuttosto difficoltoso riuscire ad ottenere tale duplice obiettivo.
Ulteriori elementi che
concorrono alla scelta della tipologia di impianto di condizionamento sono la
capacità di trattare l’aria e la sua distribuzione in ambiente. Il trattamento
dell’aria non riguarda solo i processi di filtrazione e purificazione dell’aria,
ma anche il ricambio con portate di aria esterna. La valutazione della
possibilità di ricircolare l’aria va considerata attentamente, in quanto non
sempre è conveniente fare in modo che quantitativi di aria di un certo locale
possano essere immesse (seppur trattate opportunamente) in un altro locale.
Anche la distribuzione dell’aria ha una sua valenza: essa deve essere eseguita
in tutta la volumetria del locale condizionato ma non deve dare luogo a correnti
d’aria fastidiose per gli occupanti, sia per quanto riguarda la velocità di
distribuzione dell’aria stessa, sia per quanto riguarda la temperatura,
eccessivamente alta o bassa. Inoltre la distribuzione dell’aria deve essere tale
da non creare eccessiva rumorosità.
Infine, la scelta dell’impianto non può prescindere dalla tipologia e dalla conformazione dell’edificio che si intende condizionare: per questo vanno distinti i locali interni da quelli esterni, sui quali insistono carichi termici diversi, in intensità e segno, a seconda del periodo dell’anno.