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IMPIANTO
A POMPA DI CALORE
CHE UTILIZZA AMMONIACA COME REFRIGERANTE
H. Halozan, R. Rieberer - Istituto di Termotecnica, Universita' delle tecnologie di Graz
Le pompe di
calore offrono la concreta possibilita' di ridurre il consumo di energia in modo
significativo, principalmente nell'edilizia, ma anche in campo industriale. Il
secondo principio della termodinamica ci dimostra tali vantaggi: mentre una
caldaia a condensazione puo' raggiungere un rendimento energetico primario (PER)
massimo del 105% (cioe' il rendimento della caldaia ηB; il massimo teorico
sarebbe del 110%, basato sul potere calorifico inferiore), le pompe di calore
raggiungono e superano il 200%. Attualmente circa 150 milioni di pompe di
calore, con una rendita termica di 1800 TWh, sono in funzione nel mondo, tali
pompe di calore riducono le emissioni di CO2
di circa 0.18 Gt. Il potenziale per la
riduzione delle emissioni di CO2
, supponendo una quota pari al 30% nel settore
edile,
usando tecnologie attualmente disponibili, e' di
circa il 6 % delle emissioni totali di CO2 a
livello mondiale che e' di 24 Gt. Con le tecnologie del futuro sembra sia
possibile arrivare fino al 16%. Quindi, le pompe di calore sono una delle
tecnologie chiave per la conservazione dell'energia e per la riduzione delle
emissioni di gas che causano l'effetto serra, nel caso di ammoniaca evitando
perfino danni diretti.
1.
Introduzione
Le pompe di calore offrono la possibilita' di ridurre in
maniera significativa il consumo energetico, principalmente nel settore edile,
ma anche nell'industria. Il secondo principio della termodinamica dimostra i
vantaggi: mentre una caldaia a condensazione puo' raggiungere un rendimento
energetico primario (PER) massimo del 105% (cioe' il rendimento della caldaia ηB;
il massimo teorico sarebbe 110%, basato sul potere calorifico inferiore), le
pompe di calore raggiungono e superano il 200%.
Il principio
della termodinamica inerente il processo del pompaggio del calore nacque
all'inizio del XIX secolo (da Carnot, Kelvin, e altri), fu utilizzato nel 1834
per la refrigerazione, e non prima del 1855 per la produzione di calore: in
quell'anno, Peter Ritter Von Rittinger rese operativa la prima pompa di calore,
un'unita meccanica a ciclo aperto di
termocompressione dei vapori (MVR), azionata
direttamente da energia idrica presso Ebensee, Alta Austria. Altri momenti
salienti nello sviluppo delle tecnologie delle pompe di calore furono
l'invenzione del gruppo frigorigeno ad assorbimento, da parte di Ferdinand Carre,
che utilizzo' l'abbinamento ammoniaca/acqua, nonche' l'introduzione dell'ammoniaca
come refrigerante per un impianto a compressione di vapore.
Molto tempo dopo, anche il procedimento
a vapore chiuso fu utilizzato
per generare calore utile. Essenzialmente dopo
I refrigeranti (fluidi agenti) fino agli anni '30 del
secolo scorso erano l'ammoniaca, l'anidride carbonica e altri fluidi,
generalmente molto tossici e/o infiammabili; successivamente il mercato si e'
occupato rapidamente di refrigeranti sicuri
(clofluorocarburi, CFC, e idroclorofluorocarburi,
HCFC) cosicche' i vecchi refrigeranti scomparvero dal mercato. L'unica eccezione
era l'ammoniaca, essa era ed ancora e' molto impiegata in molteplici
applicazioni.
La situazione rimase cosi' fino alla Convenzione di Vienna del
1986 e all'Accordo di Montreal del 1997 quando la produzione di CFC fu limitata
e quindi essenzialmente proibita, a causa dei danni che provocavano alla cintura
stratosferica di ozono.
Alcuni
anni dopo (Copenhagen, 1992) e' stato raggiunto un accordo per limitare
l'utilizzo di HCFC
Potenziali riscaldamento della Terra (rapportato a CFC 11)
La prima scelta per la
sostituzione dei fluidi ricadde sugli HFC (idrofluorocarburi privi di cloro) e
sulle loro miscele. Peraltro queste miscele pur non avendo ODP, possono pero'
provocare un riscaldamento globale GWP .
C'e', quindi, una tendenza in
alcuni paesi, per la maggior parte europei, a cambiare nuovamente e quindi a
dirigersi verso i vecchi e cosiddetti
fluidi naturali, tali sostanze non contengono ne' cloro ne' fluoro e
hanno un potenziale di surriscaldamento globale GWP trascurabile, essi sono:
l'ammoniaca (R-717), il propano (R-290), a volte propilene (R-1270), o isobutano
(R-600a), o acqua (R-718), e CO2
(R-744) (Rieberer 1998). Ammoniaca ed idrocarburi non hanno le
caratteristiche di un refrigerante sicuro in quanto altamente tossici e/o
infiammabili; l'acqua e l'anidride carbonica mantengono gli standard di
sicurezza. (Tabella 1).
Tabella 1: Fluidi naturali
Refrigerante |
Nomenclatura ASHRAE |
Composizione |
Punto di ebollizione °C |
ODP |
HGWP |
Ammoniaca |
R-717 |
NH3 |
-33,6 |
0 |
0 |
Propano |
R-290 |
C3H8 |
-42,0 |
0 |
0 |
Isobutano |
R-600a |
C4H10 |
-11,9 |
0 |
0 |
Acqua |
R-718 |
H2O |
100,0 |
0 |
0 |
Anidride Carbonica |
R-744 |
CO2 |
-78,4 |
0 |
0 |
Cosi' le tecnologie su cui si basano le
pompe di calore hanno subito e stanno subendo molteplici cambiamenti in merito
ai fluidi frigorigeni e alla progettazione. Tuttavia, oggi, l'efficienza e'
generalmente migliore rispetto al periodo precedente a questi cambiamenti e
continua ad aumentare. Percio' non solo l'impatto sull'ambiente dei fluidi
frigorigeni e' stato ridotto, ma anche gli effetti dell'energia degli impianti
che producono energia per le pompe di calore - dovuto a maggiori SPF, piu' alte
efficienze dell'impianto che produce energia (ηPP)
e un misto di fonti di energia con emissioni inferiori di CO2.
Quindi, l'impatto di riscaldamento
totale equivalente
(TEWI) si e' significativamente ridotto.
3.
Pompe
di
calore
Il termine generale di tecnologie a pompe di calore viene
utilizzato per procedimenti nei quali il naturale flusso termico da un livello
di temperatura piu' alto ad un livello di temperatura inferiore e' invertito
dall'aggiunta di energia ad alto valore, cioe' l'exergia. Il termine pompe di
calore e' utilizzato per indicare un'unita che produce calore utile. In Giappone
e negli Usa gli apparecchi di condizionamento reversibili sono indicati con il
termine di pompe di calore. I refrigeratori sono, piu' o meno sempre, chiamati
refrigeratori, sebbene siano utilizzati come pompe di calore refrigeratori che
producono anche calore utile.
In Europa il termine pompe di calore viene utilizzato per
apparecchiature che hanno il solo scopo di riscaldare e che utilizzano l'aria
esterna come fonte di calore ovvero che utilizzano aria eliminata all'esterno
dal sistema di ventilazione, ovvero che utilizzano acque freatiche ed il suolo,
assieme con un dispositivo di distribuzione centralizzato del calore (Halozan,
Gilli 2001).
La fonte di energia delle pompe di
calore e' comunemente l'elettricita' , e per il futuro si prevede che dovranno
essere presi in considerazione innovativi dispositivi di generazione
dell'energia basati su fonti rinnovabili e combustibili fossili. Il rendimento
dell'impianto propulsore, ηPP, e'
superiore al 58% per impianti a ciclo combinato funzionanti a gas naturale
disponibili sul mercato; utilizzando petrolio come combustibile tali valori
possono diventare possibili. Il rendimento dell'impianto propulsore, ηPP
dipende, naturalmente dal tipo di combustibile (sorgente di
energia primaria).
Il rendimento energetico primario (PER)
e' altissimo quando si ha generazione di energia direttamente da fonti
rinnovabili come l'acqua o il vento, per le quali per definizione ηPP
= 1.0.
Il rendimento energetico primario (PER) da' una reale misura
delle unita' di calore utile ottenuto da una unita' di energia primaria
all'ingresso dell'impianto propulsore, trascurando per il momento le perdite a
monte dell'impianto, come ad esempio le perdite durante la produzione, la
pulizia, la trasmissione (WEC, 1988), e la distribuzione (perdite di rete) tra
l'impianto propulsore e le pompe di calore.
Dovrebbe essere posto in rilievo come le
pompe di calore, che in molti casi estraggono calore gratuito dall'ambiente
(aria, acqua, terreno) e dall'energia residuale, sono la maggior fonte di
energia rinnovabile. Il calore rinnovabile R ottenuto dalla pompa di calore e' la
differenza tra il rendimento termico Q e l'energia di impulso Ex
(nel caso dell'elettricita' , E = Ex):
Per le pompe di calore ad assorbimento, il rendimento
energetico primario (PER) e' il rapporto del calore prodotto con l'energia
primaria immessa. Grande e' il potenziale per i sistemi ad assorbimento. Tali
apparati hanno un enorme vantaggio, essendo il calore l'energia di impulso,
questo implica che molteplici possono essere le energie di impulso, ad esempio
il gas, energia molto comune, le energie residuali degli scarti termici,
principalmente da sistemi di cogenerazione, ma anche energia solare, di cui si
parla spesso oggi e che viene indicata con il termine di raffrescamento ad
energia solare, e la biomassa.
Ovviamente, se l'energia di impulso viene ottenuta da una
fonte di rinnovabile anche tutte le energie utilizzate per le pompe di calore
sono energie rinnovabili.
4. Sistemi di compressione ad ammoniaca
Nemmeno i CFC sono stati in grado di sostituire completamente
i vecchi refrigeranti ad ammoniaca: nei grandi sistemi frigorigeni l'ammoniaca
e'
sempre stata la prima scelta, in quanto trattasi di un eccellente refrigerante,
e' inoltre economica se raffrontata con gli (H)CFC, e non nuoce all'ambiente (Halozan
2002).Ma ci sono alcuni svantaggi: l'ammoniaca e' tossica, e il suo odore
caratteristico, che agisce come un segnale di pericolo, puo' causare il panico.
Se prendiamo in considerazione l'ammoniaca come refrigerante
ci sono alcune possibilita'
-
sistemi
a compressione che utilizzano l'ammoniaca come refrigerante
-
sistemi
a compressione che utilizzano una miscela composta di ammoniaca e di un altro
fluido come refrigerante
- sistemi ad assorbimento che
utilizzano l'ammoniaca come refrigerante e l'acqua come solvente.
La tecnologia utilizzata per i
sistemi ad ammoniaca e' differente rispetto a quella utilizzata in sistemi con
fluorocarburi: il rame non e' compatibile con l'ammoniaca, se e' presente
umidita'
nell'ammoniaca pura.
Deve essere utilizzato acciaio
o alluminio, e l'acciaio deve essere saldato, l'alluminio deve essere saldato o
giuntato tramite saldatura, ma l'alluminio saldato e' piu' difficile da utilizzare
rispetto al rame saldato (Halozan 2005). Altro problema sono i compressori
ermetici. I fili di rame con i comuni isolamenti non possono essere utilizzati
per un motore elettrico.
- Una possibilita' e' quella
di utilizzare un altro materiale, cioe' l'alluminio, tuttavia, i cavi
non sono cosi' sottili e flessibili come quelli di rame.
- Altra possibilita' e' quella
di utilizzare un rotore stagno, tuttavia, il rivestimento causa dispersioni
elettriche e una perdita di efficienza.
- Infine, possono essere
impiegati nuovi materiali come isolanti elettrici.
Il problema delle pompe di
calore ad ammoniaca e' la combinazione di tutti questi fattori. Per i sistemi di
maggiori dimensioni questo non rappresenta un grosso problema, possono essere
utilizzati i compressori aperti. Questa tipologia di compressori sono
comunemente compressori a moto alternativo e a vite.
Compressori aperti per ammoniaca
Tuttavia, i sistemi di minori
dimensioni diventano relativamente costosi. Un compressore, che e' utilizzato per
applicazioni minori e' un compressore con un motore stagno, l'altro un
compressore a spirale scroll di recente progettazione e sviluppo. In tal modo
ci troviamo di fronte ad un problema di costi e non anche ad un problema
tecnico.
Compressore a copertura separata
Compressore a spirale "scroll" per ammoniaca
Tuttavia, l'ammoniaca ha un
ruolo crescente nei nuovi impianti, gli sviluppi tecnologici si stanno
indirizzando verso la riduzione della carica di fluido frigorigeno presente nei
sistemi. Un primo cambiamento riguardava il passaggio da una evaporazione ad
allagamento ad una evaporazione a secco, il secondo era, per quanto concerneva i
sistemi di piccole dimensioni, il cambio da olio non solubile all'olio solubile.
Combinato con gli scambiatori di calore piani il carico di liquido
refrigerante e' stato ridotto in maniera significativa (da
Tali
unita'
sono adottate per depositi frigoriferi come anche per la refrigerazione al
dettaglio, i sistemi ad evaporazione diretta sono stati sostituiti con sistemi
che adottano circuiti refrigeranti secondari. Il recupero del calore per fornire
calore per l'acqua calda e per il riscaldamento degli ambienti e' svolto da
de-surriscaldatori, a volte unitamente ad una temperatura di condensazione
maggiorata, o da una pompa di calore aggiuntiva utilizzando dell'energia
residuale come fonte di calore. Per questo e per altri motivi sono stati
sviluppati compressori da 40 bar con temperature di condensazione massima
superiori ai
L'ammoniaca e' inoltre
utilizzata per il condizionamento dell'aria unitamente a sistemi di
distribuzione idronici. Refrigeratori ad acqua e refrigeratori a pompe di calore
sono costruiti come unita' compatte con una protezione a cappotto, dove tutti i
dispositivi di sicurezza sono stati installati; l'installazione sul tetto e'
molto utilizzata.
L'impiego delle pompe di calore dipende decisamente dalle
condizioni climatiche e dagli standard di costruzione.
(Halozan
2003):
- I
principali mercati sono le regioni con inverni non particolarmente freddi - nei
quali la temperatura non scende sotto i
- In regioni caratterizzate da
inverni freddi, dove in aggiunta in estate e' richiesto il condizionamento
dell'aria, la pompa di calore compete con i sistemi di riscaldamento
convenzionali. L'aria come fonte di calore con finalita' di riscaldamento dovuta
ai bassi SPF non e' una soluzione migliore in questo caso.
- Le regioni con inverni freddi e
senza grandi necessita' di rinfrescamento dell'aria, tramite condizionamento, in
estate, possono essere un mercato per le pompe di calore, se possono essere
utilizzate fonti di calore come l'acqua delle falde freatiche o il suolo,. Il
calore dal terreno puo' essere estratto sia tramite collettori installati
orizzontalmente (vantaggiosi in caso di nuova costruzione, sempre che l'area
disponibile abbia dimensioni sufficienti) ovvero attraverso pozzi.
Il settore nel quale le pompe
di calore vengono principalmente impiegate e' il settore edile (residenziale e
commerciale). Sistemi di medie e grandi dimensioni sono gia' stati costruiti
utilizzando l'ammoniaca come refrigerante, la parte esclusa sono gli impianti
con piccola capacita' di lavoro come i condizionatori da finestra ovvero quelli
da inserire a muro (Capacita' di raffreddamento sotto i 5 kW), il cosiddetto
armadio climatologico e il modello split e il multisplit compatto
(Capacita' di raffreddamento sopra i 4 kW)
Queste unita' reversibili
aria-aria hanno costi vantaggiosi dovuti al fatto che la caratteristica
aggiuntiva del funzionamento bimodale e' relativamente economica e dovuta al
tempo di funzionamento annuale.
L'Europa si e' concentrata sulle unita' che producono
esclusivamente calore tramite acqua proveniente da falda freatica, suolo o aria
come fonte di calore, integrati in sistemi di distribuzione del riscaldamento
idronici.
Sistemi suolo-suolo combinati con sistemi di distribuzione di
calore a basse temperature raggiungono indici di rendimento stagionali pari a 4
e a volte maggiori. Solo alcuni sistemi funzionano con ammoniaca come
refrigerante a causa dell'alto costo iniziale.
5. Sistemi ad assorbimento ammoniaca/acqua
In Asia i sistemi ad
assorbimento e a adsorbimento sono molto diffusi, il principale obiettivo di
queste unita' e' il livellamento della richiesta di energia elettrica. L'energia
di impulso e' comunemente rappresentata dal gas, ma moltissimi sistemi, che sono
in funzione, adottano calore proveniente da impianti di co-generazione.
L'alternativa e' rappresentata da unita' ad energia elettrica con sistemi di
immagazzinamento del ghiaccio.
Nuovamente, le unita' di grandi
dimensioni non rappresentano il problema, il vero problema sono le unita' di
piccole dimensioni, e in molti paesi lo sviluppo va nella direzione di abbattere
l'alto costo iniziale.
Un interessante sviluppo e'
quello che viene chiamato pompa di calore a diffusione-assorbimento,,e che e'
stata progettata da H. Stierlin, Svizzera, basata sul refrigeratore
Platen-Munters. Essa offre alcuni vantaggi, tra i quali possiamo includere: il
fatto di non prevedere parti mobili, il funzionamento, privo di rumori e di
vibrazioni, nonche' il funzionamento senza bisogno di elettricita' . Il ciclo e'
simile ad un ciclo ad assorbimento a
fase singola ma differisce perche' viene impiegato un gas ausiliario per
equalizzare le pressioni in ogni parte del sistema e per permettere una pompa di
calore a bolla. e' stato progettato un modello con potere calorifico di 3,6 kW,
il COP ha raggiunto e superato 1.5. La prova sul campo ha avuto successo.
Pompa di calore a diffusione/assorbimento (Potere calorifico 3.6 KW)
Sistema Platen-Munters
Un altro concetto sono le
unita'
GAX (Scambio di calore generatore assorbitore), il calore
dell'assorbitore e' utilizzato per pre-riscaldare e per separare parzialmente
l'ammoniaca dall'acqua nel generatore (Halozan et.al. 2004).
Unita' di assorbimento ammoniaca/acqua a fase singola (Potere calorifico 11 KW)
Pompa di calore con ciclo GAX
Con tali unita' di assorbimento
GAX il COP puo' essere significativamente aumentato se comparato
con le unita' a fase singola, inoltre il COP diviene simile ad un'unita' a
compressione
COP di riscaldamento in cofronto alla temperatura all'uscita dell'evaporatore
Suddette unita' hanno buone
prospettive grazie allo sviluppo dello scambiatore di calore piano, con questa
tipologia di scambiatori, le unita' ad assorbimento possono essere assemblate
utilizzando componenti prodotti in larga scala, il che riduce decisamente i
costi. Altra possibilita' e' la produzione in serie.
6 Conclusioni
Le pompe di calore sono una vecchia tecnologia, che non e'
stata usata diffusamente finche' sia i prezzi dell'energia sia l'efficienza della
produzione di energia elettrica sono rimasti bassi. La crisi petrolifera ha
cambiato la situazione, e Kyoto e' stata un'ulteriore causa che ha portato
all'incremento del mercato di questa tecnologia. Basandosi sui recenti sviluppi
tecnologici, possiamo tracciare le seguenti conclusioni:
- Fondamentalmente il secondo
principio della termodinamica mostra i seguenti vantaggi: mentre una caldaia a
condensazione puo' raggiungere un rendimento energetico primario (PER) del 105%
(il massimo teorico sarebbe 110% basato sul valore calorifico inferiore), le
pompe di calore raggiungono il 200% e lo superano, utilizzando l'energia del
vento o dell'acqua possono perfino raggiungere e superare il 400%.
- La maggior
parte delle pompe di calore funzionanti sono in Giappone, in Cina e negli USA,
unita' bimodali aria-aria utilizzate sia per il riscaldamento sia per il
raffreddamento,
- L'Europa e' rimasta concentrata
sulle pompe di calore idroniche centralizzate a soli fini di riscaldamento oltre
che su sistemi di recupero del calore, ma le vendite delle unita' bimodali stanno
crescendo.
- L'energia di impulso e' nella
maggior parte dei casi l'elettricita' , e inoltre devono essere presi in
considerazione migliori sistemi di generazione dell'energia basati su fonti
rinnovabili o combustibili fossili. L'efficienza delle centrali a ciclo
combinato funzionanti a gas disponibili sul mercato e' allo stato attuale del 58%
circa. Le pompe di calore geotermiche unitamente a sistemi di distribuzione del
calore a bassa temperatura raggiungono indici di rendimento stagionali (SPF)
pari 4 e a volte maggiori, il che significa un rendimento energetico primario
(PER) di 220 o 280%.
- I sistemi ad assorbimento
funzionanti ad ammoniaca ed acqua hanno una certa rilevanza, se il costo
dell'elettricita' rispetto al gas e' alto o se e' disponibile energia residuale
gratuita. L'efficienza delle unita' ad assorbimento e' stata migliorata in maniera
significativa dai cicli avanzati e dall'introduzione di scambiatori di calore
piani con la finalita' di ridurre le perdite di calore.
Attualmente nel mondo ci sono circa
150 milioni di pompe di calore con un rendimento termico di 1800 TWH, che
riducono le emissioni di CO2 di circa 0,18 Gt.
Il potenziale
per la riduzione delle emissioni di CO2
supponendo una quota pari al 30% nel settore
edile, usando le tecnologie attualmente disponibili,
e' di circa il 6 % delle emissioni totali a livello mondiale di CO2 che
sono di 24 Gt. Con le tecnologie del futuro sembra che sia possibile arrivare
fino al 16%. Quindi, le pompe di calore sono una delle chiavi tecnologiche per
la conservazione dell'energia e per la riduzione delle emissioni di gas che
causano l'effetto serra.