TORNA ALLA PAGINA INIZIALE
CENTRO STUDI GALILEO

 

IL REGOLAMENTO EU – LIVELLI EMISSIVI, EFFICIENZA ENERGETICA
E QUALIFICHE TECNICHE

Tim G.A. VINK  HONEYWELL
tim.vink@honeywell.com

Estratto

Le emissioni di gas Florurati ad effetto serra sono in linea con gli obiettivi fissati dall’ European Climate Change Program. Poiche' si auspica che il contributo degli F–gas rimanga al di sotto del 2% del totale delle emissoni di gas ad effetto serra, si dovrebbe porre maggiore attenzione nel perseguire miglioramenti sostanziali dell’ efficienza energetica, quindi del contenimento delle emissioni di CO2, che, al momento, rappresentano oltre l’80% del totale delle emissioni in atmosfera di gas ad effetto serra nella UE.

Entrambe le Direttive EPBD e EuP danno ampio spazio a riguardo. La direttiva EPBD, in particolare, risulterebbe l’opportunita' migliore dal momento che fissa gli obiettivi anche se si astiene dal prescrivere la tecnologia per raggiungerli.

Le qualifiche tecniche del personale addetto alla manutenzione non dovrebbero concentrare l’attenzione unicamente sulla prevenzione delle emissioni degli F-gas. Piuttosto, dovrebbero ricoprire tutte le attivita' che la manutenzione comporta, allo scopo di assicurare elevate prestrazioni d’impianto durante tutto il ciclo di vita operativa dello stesso.

Analoga importanza assume la progettazione dei sistemi, al fine di assicurarne la corretta manutenzione ed un appropriato smantellamento a fine vita.

Entrambe le attivita' di controllo e di applicazione come prescritte nella bozza del regolamento F-gas,sono fonte di preoccupazione .

Introduzione

Il 7 Marzo 2004 il Consilio dell’Unione Europea ha pubblicato la Posizione Comune sulla base della proposta della Commissione Europea al riguardo della Regolamentazione F-gas1. La Posizione Comune completa la Prima Lettura della Proposta . Il Parlamento Europeo ( EP) inizier la Seconda Lettura della Proposta in Settembre . Dal momento che le opinioni dell’EP e del Consilio non sembrano avere grosse divergenze, si desume che il testo finale del Regolamento rifletter sostanzialmente quello della Posizione Comune.

L’obiettivo primario del Regolamento e' quello di evitare che la crescita prevista delle emissioni di F-gas sulla base della stima dell’ European Climate Change Programme, da 65 milioni di tonnellate di CO2 equivalente ( t Co2 – eq) nel 1995 a 98 tCO2-eq nel 2010 non si verifichi2. In altre parole, l’obiettivo e' la stabilizzazione delle emissioni di F-gas nell’ Unione Europea al livello del 1995.

Per raggiungere questobiettivo il Regolamento si affida fortemente al contenimento e la prevenzione delle emissioni nel comparto della Refrigerazione, delle Pompe di Calore e del Condizionamento dellAria. Tale approccio  riconosce il valore apportato dagli F-gas in termini di sicurezza, efficienza energetica e del rapporto costo – beneficio.

Gli strumenti essenziali per un reale contenimento delle emissioni, sono:

Nel contempo la Eu avra' sviluppato o sara' in procinto di ultimare una legislazione esaustiva allo scopo di aumentare l’efficienza energetica degli impianti e degli edifici. Esempi principali sono rappresentati dall’ Energy Performance of Bulilding Directive ( EPBD) 3 e dalla bozza della Directive on Energy Using Products ( EUP)4 . L'obiettivo evidente di queste iniziative e' quello di ridurre le emissioni di CO 2 nella EU a seguito della riduzione del consumo energetico.

Questa memoria ha lo scopo di stimare il grado di complementarit o di conflittualita' tra il regolamento F-gas e le suddette iniziative.

Emissioni attuali e in proiezione di Gas Fluorurati ad Effetto Serra

Nel rapporto del 2003, l’Agenzia Europea per l’Ambiente present il grafico come da Figura 3 sul ruolo giocato dalle emissioni di gas ad effetto serra5 :

Il grafico mostra chiaramente che le emissioni non attribuibili alla CO 2 sono in rapida diminuzione, considerando che quelle di CO2 ammontano a piu' dell’80% del totale delle emissioni di gas ad effetto serra.

Dato che gli F-gas sono stati scarsamente utilizzati nel periodo di riferimento (1990 o 1995), non dovrebbe sorprendere che i loro livelli emissivi siano aumentati durante la scorsa decade. Ci nonostante, questi rappresentano ancora meno del 2% del totale delle emissioni, come mostrato nel grafico5 di Figura 4.

Fonte: EEA (2004)

Mentre le emissioni totali di F-gas, di per se' ridotte, sono calate del 2%, le emissioni di CO2, di per se' predominanti, sono aumentate del 2% rispetto il periodo di riferimento.

Ci appare ancor piu' rimarchevole dal momento che, in un recente rapporto, il Pannello Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici ha espresso l’aspettativa che, in uno scenario economico medio, il contributo degli F-gas sul totale delle emissioni di Gas ad Effetto Serra dovrebbe essere pari all’1% della radiazione per effetto serra, causata da attivita' umane, entro il 20156. Il rapporto IPCC/TEAP appare ancor piu' interessante quando mette in luce un miglioramento sostanziale dell’impatto sul clima associato ai Fluorocarburi, tenendo conto che le sostanze dannose per lo strato di ozono sono escluse dal paniere del Protocollo di Kyoto, a dispetto del loro preponderante Potenziale di Riscaldamento Globale (GWP), come illustrato dal grafico sottostante.

Fonte: SROC (Figure SPM-2)

 

Questi dati sembrerebbero confermare che le emissioni di F-gas nella UE sono sulla corretta via per il raggiungimento dell’obiettivo posto dal Regolamento F-gas . La sostituzione dei CFC con gli HCFC, inoltre, ha comportato la sostanziale e complessiva riduzione delle emissioni GWP ponderate.

Efficienza Energetica

Il secondo quesito da porsi e' se l’utilizzo degli F-gas puo', al presente, contribuire all’incremento dell’efficienza energetica, quindi ridurre le emissioni indirette di CO2 associate all’uso di combustibile fossile per riscaldamento o generazione di potenza.

In sostanza, i Fluorocarburi sono idrocarburi fluorurati. Il processo di fluorurazione rende gli idrocarburi piu' stabili, quindi ne riduce o elimina alcuni aspetti indesiderati come l’infiammabilita' e l’esplosivit. Parimenti, essi consentono lo sviluppo di fluidi e miscele che consentono rendimenti superiori in intervalli di temperatura specifici.

Esiste un’ampia gamma di pubblicazioni7 secondo la quale il progetto di un sistema riveste un’importanza maggiore rispetto alla scelta del fluido, che puo' apportare solo miglioramenti marginali. Il fatto che la scelta di alcuni fluidi richiede uno sforzo progettuale aggiuntivo per garantirne l’uso in sicurezza puo' sottrarre risorse che potrebbero essere dedicate all’ulteriore miglioramento dell’efficienza energetica 8 e, quindi, alla riduzione delle emissioni di CO2 nel corso del ciclo di vita operativa del sistema.

La Direttiva EPB si focalizza sulle prestazioni energetiche globali di un edificio. L’articolo 9 della Direttiva prescrive ispezioni periodiche dei sistemi di condizionamento d’aria (e dei boiler ma, curiosamente, non delle pompe di calore).

L’ispezione dovrebbe anche includere una valutazione dell’efficienza del sistema di condizionamento d’aria. Ci costituirebbe un elemento di valore da aggiungere alle prescrizioni di tipo ispettivo contenute nel regolamento F-gas che sara' trattato nel prossimo paragrafo. Di particolare importanza e' il fatto che la Direttiva EPB ha l’obiettivo di fissare i requisiti minimi di efficienza degli impianti senza prescrivere le tecnologie che possono essere usate allo scopo. Tale approccio  favorirebbe lo sviluppo di tecnologie aventi un elevato rapporto tra costi e benefici e potrebbe aumentare il livello di competitivita' tra industrie.

La bozza della Direttiva EuP fissa, tra le varie opzioni, una completa Valutazione della Prestazione Ambientale di prodotti e componenti che consumano energia. Si noti che gia' esiste una legislazione a riguardo sul libro dello statuto, che consente alla UE di fissare i requisiti minimi di efficienza energetica per alcune categorie di apparecchi elettriche, cosi' come prevede l’Etichettatura Ecologica10 (Ecolabel). Il rischio e' che la Direttiva EuP conduca ad un approccio  piu' prescrittivo, come evidenziato nella Regolamentazione Ecolabelling. Stabilire obiettivi prestazionali chiari sarebbe il modo piu' semplice e facile al fine delle verifiche, con un rapporto costi-benefici piu' favorevole.

Assicurando la piu' vasta scelta possibile di fluidi, inclusi gli F-gas, e concentrando gli sforzi sulla massimizzazione delle prestazioni di sistema, la legislazione Europea puo' dare un contributo sostanziale alla riduzione globale dei gas ad Effetto Serra.

Qualifiche Tecniche e Prevenzione delle Emissioni

Sebbene la progettazione di un sistema costituisca un punto molto importante per migliorare l’efficienza energetica, l’esperienza ci mostra che un’appropriata manutenzione costituisce un fattore chiave per il raggiungimento di elevati livelli di efficienza. Gli scambiatori di calore costituiscono l’elemento che influisce maggiormente sulle prestazioni di un sistema di raffreddamento. Il loro rendimento degrada rapidamente se la superficie e' sporca ed impolverata. Nella pratica, gli scambiatori di calore vengono puliti una volta all’anno nel migliore dei casi.

Allo stesso modo, ci si puo' aspettare il rapido decadimento dell’efficienza di un sistema progettato per fornire prestazioni ai massimi livelli, ma non per la sua facile manutenzione e pulizia.

Questi esempi evidenziano l’esigenza di raggiungere un alto profilo tecnico di tutte le qualifiche professionali che caratterizzano l’ampio spettro delle attivita' di settore: progettazione, installazione e smantellamento, manutenzione. A questo proposito, esiste il dubbio che i requisiti del regolamento F-gas siano necessari e sufficienti.

Le qualifiche non dovrebbero essere riferite all’uso di un particolare tipo di fluido ma alle prestazioni complessive del sistema. In effetti, la perdita del fluido impatta sul rendimento del sistema, indipendentemente dal fatto che il fluido sia un gas Fluorurato ad Effetto Serra, CO2, ammoniaca o un idrocarburo.

Il Regolamento F-gas prescrive correttamente ispezioni frequenti dei sistemi da parte di personale professionalmente qualificato allo scopo di individuare le perdite. Resta comunque discutibile se le modalita' delle ispezioni o addirittura le qualifiche dei tecnici debbano essere delegate al Comitato di Gestione che sottost al Regolamento F-gas. Senza dubbio, la gestione di questi dettagli dovrebbe essere delegata alle organizzazioni tecniche di definizione degli standard. L’EN 378 potrebbe essere un punto di partenza adeguato.

Fortunatamente, l’AREA ha preso l’iniziativa di ampliare gli obiettivi inerenti alle qualifiche con il supporto della Commissione Europea all’interno del programma Leonardo11.

Controllo e Applicazione

L’efficacia del Regolamento F-gas sara' provata solo se si verifichera' la sospirata riduzione delle emissioni degli F-gas. Curiosamente, il regolamento non fornisce strumenti di monitoraggio adeguati. I proprietari avranno il compito di tenere un registro ma non esiste alcun obbligo da parte degli Stati Membri di consolidare i dati registrati. Questa potrebbe essere un’opportunita' persa per la raccolta dal campo di dati riguardanti il livello di emissioni.

La EPBD potrebbe offrire una migliore opportunita' di monitoraggio, anche se non esiste alcuna disposizione che richieda il controllo delle prestazioni, se non il processo di certificazione. L’attuale esperienza evidenzia l’esistenza di un conflitto d’interessi tra il proprietario di grandi fabbricati ed i suoi occupanti. Il proprietario ha il chiaro interesse a contenere gli esborsi di capitale al piu' basso livello possibile, in modo da avere il piu' alto di ritorno di investimento. Il costo di gestione del fabbricato, che grava sugli occupanti, risultera' probabilmente piu' oneroso.

La EPBD prevede l’opportunita' di suddividere i benefici economici tra proprieta' ed occupanti, laddove si migliorano le prestazioni di impianto. Cio' e' attuabile attraverso il controllo di terzi indipendenti, gia' disponibili sul mercato.

L’efficace applicazione e' spesso il tallone di Achille della Legislazione Comunitaria. Parte del problema sta nel fatto che l’incredibile mole della legislazione comunitaria tende alla frammentazione delle risorse disponibili negli Stati Membri. Dal momento che il carattere della legislazione assume sempre piu' spesso un taglio altamente tecnico, gli Stati Membri incontrano difficolta' crescenti nel coinvolgere e trattenere personale altamente qualificate. Un approccio  alternativo potrebbe derivare da una partnership tra pubblico e privato, in cui il settore privato assicura ispezioni e adeguate azioni correttive.

Il ruolo delle autorita' preposte all‘applicazione della normativa sarebbe quello di supervisionare e sanzionare laddove si infrangono le regole.

Il presente contributo e' stato scritto a titolo personale e non riflette necessaria-mente la posizione di Honeywell.

 Notes:

1 Council Document reference16056/04 (http://register.consilium.eu.int/)
2 COM (2003) 492, p. 3
3 Directive 2002/91/EC of 16 December 2002 on the energy performance of buildings
4 COM(2003) 453 final
5 Analysis of Greenhouse gas emission trends and projections in Europe 2003, EEA technical report 4/2004 (http://reports.eea.eu.int/technical_report_2004_4/en/Tech_report_4_web.pdf)
6 IPCC/TEAP Special Report on Ozone and Climate, Summary for Policy makers, p 6 (2004)
7 IPCC/TEAP Special Report (2004), various TEAP Reports, US EPA 2003
8 University of Maryland, Center of Environmental Energy Engineering (2004)
9 e.g. Directive 96/57/EC on energy efficiency requirements for household electric refrigerators, freezers and combinations thereof (OJEC L 236, 18.9.96).
10 Regulation (EC) 1980/2000 on a revised Community eco-label award scheme (OJEC L 237, 21.9.2000)
11 AREA 2004 (
http://www.area-eur.be/_Rainbow/Documents/MGfinal.pdf, and http://www.area-ur.be/_Rainbow/Documents/Refrigeration%20Craftsman%20V10%20+%20 Competences.pdf)