TORNA ALLA PAGINA INIZIALE CENTRO STUDI GALILEO |
SVILUPPO DI REFRIGERANTI CON BASSO IMPATTO AMBIENTALE
DOSSIER SUL NUOVO REFRIGERANTE DEL FUTURO APPLICABILE A
MOLTI TIPI DI IMPIANTI
N. Achaichia - Honeywell Belgium N.V.
G. Matteo - Honeywell Fluorine Products Italia
Quale
conseguenza della crescente attenzione al fenomeno del surriscaldamento globale
la Commissione Europea ha bandito l’utilizzo dell’R134a con la Direttiva MAC,
quale refrigerante
nei sistemi di condizionamento d’aria in nuovi
modelli di automobili prodotti dall’ 1 Gennaio 2011.
Il
Regolamento F-Gas verrà presto rivisto e non
ne è esclusa la potenziale estensione
ad ulteriori applicazioni.
Honeywell ha intrapreso un
progetto di ricerca per identificare una piattaforma di nuove molecole
fluorurate appartenenti alla quarta generazione, che abbiano basso GWP e
mantengano inalterate le necessarie proprietà applicative e l’alto rendimento.
Le nuove
molecole rispettano il
requisito fissato dal Regolamento F-Gas che pone il
limite di GWP a 150.
Honeywell
ha identificato l’HFO 1234yf quale candidato potenziale
alla sostituzione del 134a come refrigerante nei
sistemi di aria condizionata per auto, il quale si sta dimostrando essere una
soluzione sostenibile.
L’HFO 1234yf è un composto puro
, ha una elevata efficienza energetica, bassa tossicità e può essere
potenzialmente utilizzato in sistemi progettati per funzionare con 134a con
minime modifiche.
Honeywell ha anche iniziato la
commercializzazione di un’altra molecola a basso GWP , l’ HFO 1234ze (E), la
quale ha potenzialità applicative come refrigerante .
L’HFO 1234ze (E) ha elevata
efficienza energetica, GWP uguale a 6 e ed una vita atmosferica pari a 18
giorni.
Questa
memoria illustra lo stato dell’arte dello sviluppo
di
queste nuove molecole e la loro applicazione in comparazione con svariati HFC
attualmente impiegati industrialmente.
Introduzione
Il cloro quale prodotto di
decomposizione dei CFC si crede essere
parzialmente responsabile del depauperamento
dell’ozono atmosferico.
L’eliminazione graduale dei CFC
cominciò negli ultimi anni 80 quando furono introdotti gli
idroclorofluorocarburi (HCFC) quale soluzione transitoria precedente
all’utilizzo degli idrofluorocarburi (HFC) i quali rappresentano una soluzione a
lungo termine.
Esistono preoccupazioni
crescenti a livello globale circa l’aumento dell’impatto delle attività umane
sul riscaldamento globale atmosferico.
Le proprietà di irradiazione
degli HFC ne fanno potenzialmente un agente che contribuisce al surriscaldamento
globale ed i refrigeranti ancora una volta sono stati messi in discussione .
In molte applicazioni l’impatto
diretto dei refrigeranti è molto inferiore dell’impatto indiretto dovuto
all’energia necessaria al funzionamento dei sistemi.
Molti degli HFC oggi impiegati
hanno un impatto sull’ambiente molto inferiore di altrettanti refrigeranti
naturali.
E’ comunque
evidente che il GWP sia utilizzato anche a livello istituzionale per comparare
l’impatto dell’emissione dei diversi gas ad effetto serra
sul
sistema climatico, in modo da regolamentarne l’utilizzo.
In Europa
la Commissione ha bandito l’utilizzo dei refrigeranti con GWP
maggiore di 150 in nuovi modelli di automobili a
partire dall’ 1 Gennaio 2011.
Il 134a ha
un valore di GWP pari a 1430 calcolato su orizzonte temporale di 100 anni
e confermato dal quarto rapporto del
Pannello Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici
ed è quindi destinato all’eliminazione nei sistemi di condizionamento d’aria
automobilistici.
Il Regolamento F. Gas in Europa
sarà rivisto e la sua estensione ad altre applicazioni non può essere esclusa.
All’interno di questo contesto
Honeywell ha iniziato un programma di Ricerca con l’obiettivo di sviluppare i
refrigeranti della prossima generazione che hanno basso GWP come i fluidi
naturali e mantengono l’alta efficienza caratteristica degli HFC.
Questi nuovi prodotti dalle alte
prestazioni sebbene contenenti fluoro , alla luce della loro struttura chimica
sono anche classificati come olefine, cioè composti chimici insaturi contenenti
almeno un doppio legame carbonio-carbonio.
Le idrofluoroolefine (HFO) sono
una classe distinta di prodotti chimici e separata dagli HFC primariamente per
ciò che concerne la natura olefinica delle molecole ed il relativamente breve
tempo di vita atmosferico.
L’ HFO 1234ze (E) ed HFO 1234yf
come gli altri composti chimici HFO in via di sviluppo e commercializzazione,
rappresentano la quarta generazione della tecnologia dei fluorocarburi ( Figura
1).
Gli HFC saturi quali l’HFC 134
esibiscono un a bassa reattività con radicali OH e di conseguenza hanno un
modesto potenziale di surriscaldamento globale.
Gli
idrofluorocarburi insaturi sono una classe di composti destinata alla potenziale
sostituzione
degli HFC saturi nei sistemi di condizionamento dell’aria.
In generale gli
idrofluorocarburi insaturi hanno capacità reattiva con i radicali OH più
elevata, tempo di vita atmosferico inferiore e di conseguenza un potenziale di
surriscaldamento globale più basso rispetto agli idrofluorocarburi saturi. La
chimica atmosferica di entrambe le nuove molecole è stata studiata in maniera
estesa.
L’HFO 1234yf ( CF3CF=CH2) è
molto reattivo con i radicali OH quando rilasciato in atmosfera. Il suo tempo di
vita atmosferica è di 11 giorni con risultante GWP solamente pari a 4.
Similarmente L’HFO 1234ze (E) (
CF3CH=CHF) è altrettanto reattivo con i radicali OH tale da avere un tempo di
vita atmosferica di 18 giorni ed un GWP pari a 6, sulla base di 100 anni di
orizzonte temporale ( 2 ).
Entrambe queste molecole sono
state identificate in virtù del GWP molto basso e non offriranno nessun
contributo significativo alla forza radiante alla base dei cambiamenti
climatici.
L’HFO 1234yf è stato
principalmente sviluppato per sostituire l’HFC 134a
in applicazioni
automobilistiche, sebbene entrambe le molecole HFO 1234yf e HFO 1234ze (E) hanno
un potenziale applicativo molto più vasto.
Proprietà Termodinamiche
La tabella
1 mostra le principali
proprietà termodinamiche dell’HFO 1234yf ed
HFO 1234
ze (E) insieme ad alcuni dei possibili refrigeranti sostitutivi del 134a per
alcune applicazioni in
sistemi stazionari.
Entrambe i refrigeranti HFO
hanno un punto di ebollizione normale e punto critico simile al 134a.
Questi valori sono alquanto
superiori a quelli dell’R 744 ed inferiori a quelli degli idrocarburi (HC).
La figura 1
illustra il rapporto pressione-temperatura del 134a, degli HFO e dell’R600a. L’R
744 è stato incluso per evidenziare le caratteristiche della sua pressione. L’HFO
1234yf ed il 134a hanno valori di
pressione
molto simili e quindi l’HFO si caratterizza come buon sostituto.
La pressione di vapore dell’HFO
1234ze (E) si colloca tra quella del 134a e quella dell’ R600a e la sua capacità
è leggermente inferiore a quella del 134a come suo drop in.
Dati fisici ed ambientali | ||||
Refrigerante | Dati termodinamici | Dati ambientali | ||
Punto di ebollizione (°C) | Punto critico (°C) | GWP | Vita | |
R134a | -26 | 101 | 1410 | 12 anni |
HFO-1234yf | -30 | 94 | 4 | 11 giorni |
HFO-1234ze (E) | -19 | 110 | 6 | 18 giorni |
R600a | -12 | 135 | -20 | 7 giorni |
R290 | -42 | 97 | -20 | 15 giorni |
R744 | -78 | 31 | 1 | 200 anni |
Tabella 1
Dati Fisici ed Ambientali
Tossicità
Gli studi
sulla tossicità di entrambe gli HFO 1234yf ed HFO 1234ze(E) sono stati
completati secondo le linee guida OECP ed il profilo tossicologico è stato reso
noto. Entrambe le molecole sono considerate sicure nelle applicazioni nelle
quali
vengono impiegate.
Infiammabilità
Una significante quantità di
lavoro sulla infiammabilità dell’ HFO 1234yf è stata prodotta ed i risultati
pubblicati ( 3-4-5).
Le
principali caratteristiche di infiammabilità sono rappresentate dai limiti di
fiamma definiti come LFL (limite di infiammabilità inferiore) e UFL
(limite di infiammabilità superiore).
L’esistenza di limiti di fiamma
è un’indicazione dell’infiammabilità o della non infiammabilità del materiale.
La minima energia di ignizione insieme ai limiti di fiamma, determina quanto
difficile sia la propagazione della fiamma.
L’altro
parametro è la velocità della fiamma che fornisce l’indicazione sui potenziali
danni dovuti alla
propagazione della fiamma.
Tali
parametri sono stati misurati per entrambe le molecole e sono sommarizzati nella
tabella
(2) e confrontati a quelli di altri refrigeranti.
I dati
mostrano che l’HFO 1234ze (E) non ha limiti di fiamma
nelle
condizioni di prova secondo il test ASTM E-681 (6) o EU A 11. Tuttavia esibisce
limiti di fiamma a temperature elevate Fig. (3) .
L’HFO
1234yf mostra la differenza più bassa tra il limite di infiammabilità superiore
ed inferiore
ad indicazione che la più bassa finestra di infiammabilità
riduce la possibilità che la fiamma venga innescata.
La minima
energia necessaria per innescare la fiamma ( MIE) è stata determinata usando il
metodo ASTM E-582 ( ASTM,2007 ) attraverso l’utilizzo di un recipiente da 1
litro ed elettrodi metallici
per generare la scintilla fino a 1000 mJ. Il propano
e l’R 152 a hanno MIE molto basso il che comporta che un largo numero di fonti
di ignizione potrebbe potenzialmente determinarne l’accensione.
I
refrigeranti che bruciano lentamente sono stati testati in contenitori da
Dal momento
che l’HFO 1234ze (E) non ha limiti di fiamma a 20 gradi C.
il suo MIE è stato misurato a 54 gradi C. ed è
risultato essere di 61,000 mJ.
La velocità di combustione dell’HFO
1234yf è stata testata in un recipiente sferico (8) ed è stata determinata
essere di 1.5 cm/s a temperatura ambiente.
Questo è un valore molto basso
se confrontato al propano ed all’R152a , inferiore dell’R32 ed ammoniaca e
stante ad indicare che l’HFO 1234yf esibisce un basso potenziale di pericolosità
nel caso ne inizi la combustione.
Le
caratteristiche di infiammabilità rappresentano un indizio importante per il
calcolo dei rischi in modo da identificare la necessità ed il livello delle
misure da intraprendere per
mitigarne
gli effetti.
Tabella (2) Caratteristiche di Infiammabilità
Fig. (3) Limiti di fiamma misurati
secondo ASTM E 681
Applicazioni Potenziali
Condizionamento d’Aria
Automobilistico
Honeywell
ha effettuato prove estese dell’HFO 1234yf in applicazioni automobilistiche
( 3,4) ed una notevole mole di lavoro è stata effettuata con i
Partner industriali (5,9,10,11).
Un consorzio di produttori di automobili è stato creato sotto il patrocinio del
SAE ( Society of Automobile Engineers) per valutare l’applicazione dell’HFO
1234yf in sostituzione del 134a
Il
consorzio ha coinvolto la maggioranza dei produttori di automobili a livello
globale. Il programma è stato stabilito dal SAE e conosciuto come Cooperative
Research
Program (CPR) ed ha ricoperto svariati aspetti quali
compatibilità con i materiali, infiammabilità, analisi del ciclo di vita e
valutazione estesa dei rischi .
I risultati
hanno dimostrato che l’HFO 1234yf
ha
performance molto simili al
Fig. 4 LCCP Emissioni Equivalenti di
CO2 per Anno (9)
Prove simili sono state
effettuate in Giappone dal consorzio
JAMA-JAPIA il quale ha valutato l’utilizzo dell’HFO 1234yf su diverse
piattaforme di veicoli. La valutazione ha coinvolto tre refrigeranti , 134a, R
744 ed HFO 1234yf ed ha contemplato aspetti riguardanti la compatibilità con i
materiali, il rendimento, la sicurezza e l’analisi del ciclo di vita.
I risultati pubblicati confermano quelli del CRP e dimostrano che l’HFO 1234yf ha l’impatto inferiore sul global warming in ogni condizione climatica , fig. (5). Gli autori hanno sottolineato la valenza globale offerta dalla soluzione HFO 1234yf.
Fig. 5
Risultati Valutazione
LCCP
JAMA-JAPIA (10)
Vetrine ed
Espositori
Sistemi
per vetrine ed espositori che utilizzano 134a come refrigerante operano a
temperature di evaporazione intorno a -6 gradi C.
Gli HFO
1234yf ed 1234ze (E) hanno temperature di ebollizione di rispettivamente -30
gradi C. e -19 gradi C. e sono entrambe sostituibili al 134a in queste
applicazioni.
La
valutazione delle prestazioni di entrambe i fluidi è stata eseguita con
l’ausilio di dettagliate simulazioni e tenendone in considerazione le
caratteristiche termodinamiche e
termiche ( capacità e caduta di pressione) (12). I sistemi per refrigeratori di
bevande che sono stati presi in considerazione avevano capacità di
raffreddamento inferiori a 1 kW ( 650 lattine). Il sistemi utilizzavano
scambiatori a tubi e ad alette all’evaporatore e condensatore , compressori
reciprochi e dispositivi di espansione a capillare.
Le
simulazioni sono state effettuate a temperature ambiente
costante di 32 gradi C ( 50% UR) e con il refrigeratore a 2 gradi C ( 50%
UR). I risultati sono sommarizzati nella tabella (3) e confrontati con 134a
per entrambe gli HFO utilizzati come drop in diretti e in sistemi
ottimizzati per HFO 1234ze (E) . Le prove effettuate utilizzando l’HFO 1234yf
come drop in mostrano dei valori di
capacità ed efficienza inferiori
del 4% rispetto a quelli di riferimento. Sarebbe plausibile aspettarsi
miglioramenti sensibili tali da eguagliare o eccedere i valori del 134a,
attraverso leggere modifiche per ottimizzare il rendimento degli scambiatori di
calore.
Nelle
condizioni di drop in l’HFO 1234ze (E) ha mostrato solamente l’83% della
capacità come conseguenza della sua densità di vapore più bassa.
Le prove
effettuate con sistemi ottimizzati per HFO 1234ze (E) nei quali sono stati
ridimensionate le tubazioni degli scambiatori ed allargata del 5% la superficie
di scambio termico senza modificare il
compressore, hanno mostrato sensibili miglioramenti della resa e
dell’efficienza.
Frigoriferi Domestici
In
maniera simile a quanto effettuato al riguardo degli espositori, sono state
effettuate simulazioni termodinamiche per comparare il rendimento degli HFO
1234yf ed 1234ze (E) in sistemi che utilizzano 134a
I calcoli del ciclo sono stati
effettuati utilizzando scambiatori di calore con le linee di aspirazione e del
liquido tipiche della configurazione comune utilizzata nella tecnologia dei
frigoriferi domestici.
Le condizioni operative sono
state impostate con valori tipicamente utilizzati
Nel segmento industriale :
·
Temperatura di
Evaporazione : -23 gradi C
·
Superheat
all’uscita evaporatore : 0 gradi C (aumento di 1 grado C nella sezione di
aspirazione)
·
Temperatura
d’entrata compressore : 32 gradi C
·
Temperatura di
condensazione : 55gradi C (5 gradi C sottoraffreddamento uscita condensatore)
·
Efficienza del
compressore : 70% Isentropica , 100% Volumetrica
La tavola
4 conferma che l’HFO 1234yf
si comporta quasi come un drop in nel sostituire il
134a in questa applicazione con temperature di scarico inferiori ,suggerendo una
maggiore durata del compressore.
Considerando la lunga durata
dei refrigeratori domestici tale caratteristica è molto importante in questa
applicazione specifica.
L’HFO 1234ze (E) mostra avere
capacità più bassa, come previsto, alla luce della densità di vapore minore (
massa circolante inferiore).
L’utilizzo dell’HFO 1234ze (E)
richiederà compressori con cilindrata maggiore e possibilmente richiederebbe
ritocchi nella progettazione degli scambiatori di calore.
Modifiche
di questa entità dovrebbero essere le stesse di quelle dei sistemi ad R 600a ed
è contemplato che la tecnologia di
sistemi ad R 600a può essere adattata al
refrigerante HFO 1234ze (E). Sono necessarie ulteriori valutazioni per
supportare quanto affermato ed il completamento dello sviluppo applicativo è
motivato dal basso rischio di infiammabilità dell’HFO 1234ze (E).
Tabella 4.
Valutazione dei parametri del ciclo nei refrigeratori domestici
Chiller
Centrifughi
La scelta del refrigerante per
chiller di capacità grande o piccola è stata influenzata nel corso degli anni da
preoccupazioni di ordine ambientale e di sicurezza.
Gli
idrocarburi quali il Propano,Isobutene e n-Pentano sono altamente infiammabili e
la quantità di carica necessaria per i chiller centrifughi porrebbe ulteriori
problemi di sicurezza. Anche
L’R-717 è
usato come refrigerante
in alcuni chiller ma nella grande maggioranza delle
applicazioni il
refrigerante utilizzato è il 134a.
Il potenziale utilizzo dell’HFO
1234ye ed 1234ze (E) quale refrigerante per chiller è stato investigato.
La tabella (5) mostra i
risultati del rendimento di un chiller della capacità refrigerante di 500 Ton il
quale opera con temperatura all’evaporatore di 5 gradi C. e temperatura al
condensatore di 35 gradi C.
Entrambe
gli HFO possono essere potenzialmente impiegati in chiller centrifughi
aumentando
leggermente il diametro della girante, in modo da eguagliare l’efficienza del
134a.
Tabella
(5). Confronto Energetico in un Chiller da 500 Ton di
capacità
refrigerante
Conclusioni
L’HFO
1234yf è un eccellente candidato potenziale a basso GWP per l’utilizzo nei
sistemi di condizionamento automobilistici e potenzialmente in applicazioni
stazionarie. Le caratteristiche ed il rendimento sono molto vicini al 134a ed il
suo utilizzo è stato ampiamente investigato nella sostituzione dell’R134a in
applicazioni automobilistiche.
Una significativa maggioranza di produttori di automobili
supporta attualmente l’impiego dell’HFO 1234yf
per
via del suo rendimento, delle performance ambientali e perché rappresenta una
soluzione applicabile globalmente.
La
tecnologia basata sugli HFO offre promesse interessanti per ciò che concerne
l’efficienza energetica e l’impatto ambientale. L’HFO 1234yf e l’HFO 1234ze (E)
possono essere applicati in piccoli sistemi di refrigerazione commerciale e
residenziale dove refrigeranti con basso GWP sono necessari per conformarsi agli
attuali come ai futuri regolamenti climatici. A dispetto di altri fluidi,
rendimenti paragonabili a quelli degli attuali refrigeranti, sono ottenibili
senza modifiche significative dell’hardware impiantistico.
Si rendono comunque necessarie ulteriori investigazioni sulle performance, l’infiammabilità e la valutazione dei rischi, laddove ciò si rendesse appropriato in talune applicazioni. Risulta evidente che i regolamenti e gli standard al riguardo dell’utilizzo di refrigeranti infiammabili furono sviluppati tenendo in considerazione le proprietà degli idrocarburi ; i nuovi refrigeranti sono significativamente meno infiammabili degli idrocarburi e di conseguenza si renderebbe necessario adattare tali regolamenti e standard per riflettere le caratteristiche di moderata infiammabilità di questi nuovi refrigeranti ed avvantaggiarsi delle loro caratteristiche ambientali e delle loro performance.