TORNA ALLA PAGINA INIZIALE
CENTRO STUDI GALILEO

 

 

IL TECNICO DEL FREDDO E LA REGOLAMENTAZIONE SUGLI F-GAS

 

LOUIS LUCAS presidente della Associazione Francese del Freddo

 

Qual e' la situazione dei tecnici del freddo e del condizionamento in Francia?

 

Si tratta di un problema molto attuale; infatti, con la revisione del decreto francese del 1992/98, nel quadro della regolamentazione 2037/2000, la certificazione dei tecnici deve evolversi. Da diversi anni l'Associazione Francese del Freddo lavora in questo senso con l'Amministrazione. In seguito ad un contrattempo al Ministero, il decreto e i suoi testi di applicazione non sono ancora stati firmati; il decreto ha passato la fase della notifica a Bruxelles dove ha ricevuto un'accoglienza favorevole e le direttive relative all'applicazione, che dovranno spiegare in modo concreto come questo decreto dovra' essere applicato, sono in corso di perfezionamento. Il progetto relativo alla certificazione o piuttosto alla qualificazione del personale a buon punto. Saremo soddisfatti nel vedere evolvere il sistema attuale. Infatti, nel 1992, la professione, in Francia era avanti su questo punto: a partire da questa data, le imprese che hanno a che fare con i fluidi refrigeranti toccati dal protocollo di Montreal devono essere iscritte alla Prefettura. L'iscrizione avviene dopo un controllo della qualifica e delle attrezzature. Sono stati fatti controlli sul posto da parte dell'amministrazione, ma sono ancora relativamente rari. Si prevede che questi controlli saranno effettuati sistematicamente e da parte di un organismo esterno. Per la professione stata intrapresa un'iniziativa interessante: dare piu' importanza a Qualiclimafroid. Si tratta di un organismo indipendente, creato sia dagli installatori che dai fabbricanti dei materiali, in grado di qualificare le imprese, secondo un processo che ne garantisce l'obiettivita'. Il numero di imprese qualificate supera le 500. Ora pubblica un annuario che permette di conoscere le imprese qualificate. Speriamo che una qualificazione di questo genere da parte di un organismo esterno possa essere generalizzata ed, inoltre, ad un nuovo livello piu' semplice delle esigenze del decreto. Questo permetterebbe alla professione di rispondere alle esigenze di qualita'  necessarie sia allo sviluppo sia al mantenimento dei fluidi attuali. Un comportamento sbagliato nella professione puo', per esempio, compromettere l'utilizzo dell'R134a.

           

Qual e' la situazione delle regolamentazioni sugli F-gas?

 

Tutta la comunita' del freddo rimasta stupefatta per un voto della Commissione dell'Ambiente del Parlamento Europeo lo scorso 11 ottobre, che proponeva il divieto, nel 2010, dell'utilizzo degli HFC (R134a,...) negli impianti fissi per la refrigerazione e la climatizzazione. La professione, per fortuna, si mobilitata per dimostrare l'incoerenza di questo progetto. Per fortuna, al momento del voto del Parlamento in seduta plenaria il 27 ottobre, questa misura non passata. Infatti, oltre ai gravi inconvenienti economici e sociali, questa decisione sarebbe stata, in alcuni casi, negativa per l'ambiente. Sembra difficile far comprendere l'incidenza reale di una decisione di questo genere ai governanti, ai politici e all'opinione pubblica. E pertanto essenziale che i professionisti si impegnino. In un'intervista precedente e durante il convegno organizzato dal Centro Studi Galileo a giugno, ne abbiamo gia' parlato. Fa parte dei molti problemi sollevati con il rappresentante del Ministero del'Ambiente italiano; la situazione la stessa in tutti i paesi con i quali cooperano le nostre associazioni.

E necessario, infatti, far capire che l'effetto serra diretto non rappresenta che una piccola parte dell'effetto serra di un impianto. Il progetto sottoposto a voto, che abbiamo appena menzionato, prendeva in considerazione solo l'effetto serra diretto che non che  potenziale e si verifica solo se il fluido refrigerante viene emesso nell'atmosfera (se l'impianto non ha una buona tenuta o alla fine della sua durata e il fluido non viene recuperato). Ma, una macchina frigorifera fatta per funzionare! Sia per produrre del freddo, sia per produrre del caldo. In ogni caso utilizza sia del carburante sia dell'elettricita' , fatto che, se tradotto in un effetto serra aggiuntivo, questa volta non possibile evitarlo. Questa realta' rende questo testo, evitato per poco a ottobre, controproducente dal punto di vista ambientale perche' l'effetto serra indiretto aumenterebbe piu' di quanto non diminuirebbe l'effetto diretto.  E dunque essenziale distinguere queste due componenti e sottolineare l'importanza di entrambe. I tecnici devono anche essere in grado di organizzare il recupero e la tenuta in modo efficace. Nella maggior parte dei paesi europei (negli altri paesi del mondo, spesso la situazione peggiore, ma le preoccupazioni di carattere ecologico non sono le stesse), non ci si impegna abbastanza per limitare le fughe di fluido e il recupero ancora troppo limitato. Questa situazione non puo' che spingere inevitabilmente i responsabili politici a prendere misure draconiane, anche se poi sono poco efficaci.

Dunque, bisogna capire l'importanza che rivestono il mutamento climatico e l'effetto serra. I cicloni negli Stati Uniti? Possiamo solo deplorarli anche se si verificano in un paese che non ha ancora voluto firmare il Protocollo di Kyoto! Oltre al mutamento climatico, l'aumento del prezzo del petrolio, in parte dovuto a questo tipo di incidenti ed ad altre cause, deve attirare ugualmente l'attenzione sull'importanza del risparmio energetico. Un installatore, un costruttore possono attirare l'attenzione dei loro clienti sulle spese dirette e sull'immagine (per esempio ecologico?). E necessario che le imprese del freddo si battano per il risparmio energetico. E un atto di civilta' ed il futuro degli strumenti di lavoro ad essere in gioco.