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PROBLEMI E SCELTA DEI COMPRESSORI ERMETICI
Luigi Nano - Coordinatore dei corsi di tecniche frigorifere del Centro Studi Galileo
Protezione termica dei
motocompressori
In un generico motore
elettrico la massima potenza nominale e' limitata dal riscaldamento del motore.
Nei compressori ermetici il gas aspirato provoca un raffreddamento intenso, per
cui e' possibile dimensionare gli avvolgimenti secondo un'
alta densita' di
corrente, ottenendo motori compatti, di piccole dimensioni, relativamente
economici.
Un' elevata densita' di
corrente comporta pero' che, se per una qualsiasi causa venisse a difettare il
flusso di gas in aspirazione, la temperatura degli avvolgimenti raggiungerebbe
rapidamente valori pericolosi. E' percio' indispensabile l'
impegno di un adeguato
protettore.
Esso dovra' impedire che la
temperatura degli avvolgimenti raggiunga il valore T massimo ammesso dal tipo d'isolamento. La temperatura puo' innalzarsi lentamente o rapidamente: il
protettore dovra' percio' seguire con minimo ritardo le variazioni ed intervenire,
interrompendo l'alimentazione non appena si e' raggiunto il limite T massimo.
La protezione puo' essere
interna o esterna. Nel primo caso si attua una protezione ottimale, in quanto
l'elemento sensibile, essendo in intimo contatto con gli avvolgimenti da
proteggere e' in grado di seguire con la massima celerita' e fedelta' le vicende
termiche.
Questa soluzione
e'¨ pero'
costosa e, tenendo conto che vincoli economici impongono che prezzo
protetto-re/prezzo compressore non superi un certo valore, e che nei piccoli
compressori il controllo della temperatura e' piu' semplice che nei grandi, per i
piccoli compressori si ricorre alla protezione esterna.
La scelta del protettore
e'
uno dei punti piu' delicati dello studio del motocompressore. Praticamente ogni
compressore ha un solo specifico protettore che va tassativamente impiegato.
L'uso di un diverso
protettore provochera' o interventi intempestivi all'avviamento e ad alto carico,
o la bruciatura degli avvolgimenti.
Le condizioni in cui puo'
essere richiesto l'intervento del protettore sono:
1) eccessivo alto carico -
causato da condensatore sporco, alta temperatura ambiente, sistema sovraccarico,
ecc.;
2) eccessivo basso carico o
perdita del refrigerante;
3) bassa tensione;
4) alta tensione;
5) rottura del ventilatore;
6) mancato spunto (ad
esempio con un PSC, con pressioni non equilibrate);
7) rottura del condensatore
elettrico (se presente);
8) inconvenienti nel
circuito di collegamento elettrico;
9) inconvenienti meccanici
nel compressore.
In quest'ultimo caso, pur
dovendo sostituire il compressore, si evitera' l'inquinamento del sistema,
causato dalla bruciatura del motore.
Il protettore rappresenta un
compromesso tra la sensibilita' necessaria per intervenire nelle condizioni sopra
elencate, e l'elasticita' necessaria per garantire lo spunto e il
surriscaldamento di normali sovraccarichi.
Esistono alcune particolari
situazioni nelle quali un protettore anche se ottimamente dimensionato, non
e' in
grado di intervenire.
Esse sono:
1) Funzionamento con
pressione di evaporazione eccessivamente bassa: in questo caso il peso del gas
aspirato e' insufficiente per raffreddare gli avvolgimenti, la cui temperatura
prende a salire. La temperatura della scatola (su cui e' sistemato il protettore)
tarda a salire, causa la scarsa convettivita' del gas rarefatto. Inoltre gli Amps
assorbiti sono inferiori a quelli nominali, per cui il protettore non ha modo di
acconsentire l'aumento di temperatura degli avvolgimenti, che puo' raggiungere
valori tali da rovinare gli isolamenti o l'olio prima che il protettore possa
intervenire.
2) Alimentazione a tensione
eccessivamente bassa. Non e' infrequente trovare tensione che in certi casi
raggiungano valori inferiori a 180 V. A rotore bloccato questa puo' portarsi a
170 o 160 V e anche a meno. In questi casi la corrente che circola
nell'avvolgimento di marcia non e' sufficiente a fare chiudere il rele'¨
d'avviamento: la corrente circola solo nell'avviamento di marcia, ed ha un
valore tale da bruciare gli avvolgimenti di marcia ma non sufficiente da far
intervenire i tempo utile il protettore.
3) Eccessivo raffreddamento
del protettore. Con applicazioni ventilate occorre evitare che il flusso d'aria
investa direttamente il protettore. Questo artificiale raffreddamento, rende
insensibile il protettore ad un eventuale sovraccarico. Inoltre, in casi di
intervento, il tempo di chiusura eccessivamente breve non consente
all'avvolgimento di dissipare il calore accumulato, per cui, con ripetuti cicli,
si arriva facilmente alla bruciatura degli isolamenti.
Scelta del motocompressore
ermetico
Nel scegliere un
motocompressore ermetico per una data applicazione si dovra' tenere sempre
presente che il motocompressore ermetico e' una combinazione fissa tra motore e
compressore e che il motore e' stato determinato in fase di progetto per coprire
un certo campo di temperature e pressioni di funzionamento.
Si dovra' dunque scegliere un
compressore adatto per l'applicazione che si intende sviluppare, avendo ben
presenti i limiti che l'impiego di un ermetico impone. Indipendentemente dalla
conoscenza della parte interna o del funzionamento di un compressore, gli
elementi indispensabili alla scelta sono:
- potenza frigorifera
necessaria. Per un dato compressore, essa dipende dalle condizioni di
condensazione, evaporazione, ambiente.
Fissate queste, dipende
unicamente dal peso del gas pompato, il quale e' funzione dei numeri di giri,
della cilindrata, dell'efficienza volumetrica. Per una data applicazione (LBP o
HBP o AC), un cliente che intenda cercare un'alternativa ad un certo compressore
tra quelli prodotti da diversi costruttori, in prima approssimazione puo'
considerare - per motori con lo stesso numero di poli - uguale per tutti il
numero di giri e l'efficienza
volumetrica: i compressori equivalenti saranno percio' quelli che hanno la stessa
cilindrata.
- tensioni e frequenze di
funzionamento - tipo di refrigerante - altro parametro fisso per motocompressore
ermetico, essendo ad esso legato il motore elettrico e la sua protezione.
- corrente max assorbita -
se esistono limiti.
- variazione di tensione, in
particolare per decidere se si dovra' scegliere tra la soluzione bassa od alta
coppia di spunto.
- temperatura ambiente di
lavoro, necessita' di disporre di modello del tipo temperato o adatto a
funzionare in climi tropicali.
- temperatura di
evaporazione minima richiesta.
- livello di rumorosita'.
- tipo di raffreddamento che
si intenderebbe usare - non a caso si e' usato il condizionale in quanto non
sempre e'¨ possibile impiegare il tipo di raffreddamento economicamente preferito.
Date le informazioni offerte
dai costruttori di motocompressori ermetici si puo' concludere che la scelta del
compressore adatto ad ogni applicazione non e'¨ piu' ardua.
Piuttosto non sempre si
rammenta che, se il motocompressore ermetico ha rappresentato un grande passo
avanti nel campo della piccola refrigerazione, esso continua ad essere per sua
natura un elemento molto delicato, che va usato entro limiti ben definiti per
evitare il rapido fuori uso.
Abusi del motocompressore ermetico e prevenzione
Oltre a rispettare i limiti
indicati sopra, occorre evitare gli abusi del compressore. I maggiori tipi di
abuso sono:
- aspirazione di
refrigerante allo stadio liquido;
- mancanza d'olio;
- surriscaldamento del
motore;
- contaminazione del
sistema.
Il ritorno di refrigerante
allo stato liquido e lo slugging (che e'¨ proprio il difetto di ritorno di liquido
al compressore) sono considerati un uso improprio del compressore quando sono
cosi'¬ gravi da danneggiarlo.
Considerando infatti che il
compressore e' montato in modo tale da avere il minimo spazio nocivo, la presenza
di molto olio o refrigerante liquido nell'interno del cilindro, provoca durante
la fase di espulsione dei gas eccessive pressioni della testa del pistone, che
possono portare alla rottura delle valvole, sfondamento delle guarnizioni,
crachetizzazione dell'olio, grippaggio ai cuscinetti in seguito alla rottura del
velo d'olio.
La vita del compressore
viene quindi fortemente ridotta anche se questo fenomeno (lo slugging) si
presenta per pochi secondi al giorno.
I valori sottoriportati
dimostrano quanto piu' alte siano tali pressioni rispetto a quelle usualmente
impiegate per la prova di vita di un compressore:
- 25 bar per i compressori a
R134a.
- 42 bar per i compressori a
R404A.
I materiali di isolamento
usati per i compressori ermetici hanno una notevole durata di funzionamento se
esposti a refrigeranti gassosi, mentre la loro durata ai refrigeranti liquidi
e'¨
considerevolmente inferiore; nei compressori in cui il refrigerante entrato
nella scatola lambisce gli avvolgimenti, e' particolarmente importante evitare il
piu' possibile il suo ritorno allo stato liquido.
Slugging per ritorno di
liquido: lo slugging dovuto al ritorno del liquido puo' essere causato da:
eccessiva carica di refrigerante, o non corretta determinazione del capillare
nelle applicazioni a capillare, taratura non corretta, scelta sbagliata della
valvola o sbagliato posizionamento del bulbo nel caso di valvola di espansione;
oppure puo' ancora capitare nei casi in cui il carico sull'evaporatore
e'
insufficiente: per esempio quando si ha un filtro sporco in un condizionatore o
batterie brinate in applicazioni commerciali.
Slugging all'avviamento per
migrazione
Il refrigerante tende a
migrare ed a condensarsi nel punto piu' freddo. Se il compressore in una certa
situazione e' il componente piu' freddo del sistema, una eccessiva quantita' di
refrigerante liquido si puo' accumulare nella scatola. Questo fatto capita
soprattutto nei condizionatori con compressori in posizione remota.
Rumore insolito, vibrazioni
eccessive alla partenza sono una indicazione di eccessivo liquido nel
compressore.
Per rimediare a questo si
ricorre normalmente a una resistenza riscaldante posta esternamente al
compressore, che viene inserita qualche ora prima di avviare il compressore onde
evaporare il frigorigeno. In alcuni casi viene usato un accumulatore, sulla
linea dell'aspirazione, di capacita' tale da contenere almeno il 50% della carica
del sistema.
Nei sistemi piu' grandi, il
termostato, quando la temperatura ambiente ha raggiunto il punto di intervento,
prima di fermare il compressore, chiude una valvola a solenoide sulla linea del
liquido, mentre il compressore continua a girare travasando il refrigerante
dall'evaporatore al condensatore finche' il pressostato di minima lo ferma.
Questo sistema
e'¨ detto anche
pump-down.
A causa del pericolo di
reazioni chimiche tra gli isolanti del motore, la pulizia del sistema e
l'assenza di impurita' assume particolare importanza. Per questo viene accettato
un contenuto max di residui non superiore a 80 mg.
L'aria presente all'interno
del sistema frigorifero e' causa di un'elevata temperatura di condensazione, ma
soprattutto l'ossigeno in essa contenuto reagisce con l'olio ed il refrigerante,
causando carbonizzazione dell'olio e decomposizione del refrigerante.
Queste reazioni sono poi
favorite dall'innalzamento di temperatura (il tempo di reazione si riduce a meta'
ogni circa
La presenza di depositi
carboniosi riduce la tenuta tra le valvole riducendone o annullando la portata
del compressore con conseguente innalzamento della temperatura del motore; la
decomposizione del refrigerante crea acidi nocivi agli isolamenti del motore
portandolo alla bruciatura. Si dovra' provvedere contro questo inconveniente con
un buon vuoto nel sistema: da
La formazione di acidi
nocivi, che intaccano gli isolamenti del motore, e'¨ favorita dalla presenza di
umidita'.
Inoltre essa puo' condensare
sui terminali del motore all'interno della scatola causando tracking che porta
ad un'ulteriore decomposizione del refrigerante.
Il contenuto max d'umidita'
presente nel compressore non deve superare 180 mg. Essa puo' essere eliminata con
un buon vuoto o con l'impiego di filtri appropriati.
Ricapitolando, per avere una
buona applicazione del motocompressore ermetico, si dovra' tener conto dei
seguenti principi base:
1) Ridurre al minimo, se non
e'¨ possibile eliminarlo, il rischio che refrigerante allo stato liquido ritorni
al compressore durante il funzionamento.
2) Assicurarsi che il
refrigerante non migri al compressore durante il periodo di fermata.
3) Quando il compressore sia
raffreddato con i gas di aspirazione, accertarsi che il sistema non abbia a
funzionare in condizioni di pressioni di aspirazione estremamente basse.
4) Mantenere la temperatura
dei gas in aspirazione al di sotto del limite max imposto dal costruttore del
compressore quando il sistema di raffreddamento del motore fosse con i gas
aspirati.
5)
Prendere le precauzioni necessarie per
evitare che il compressore si svuoti di olio, assicurando un buon ritorno dal
sistema.
6) Accertarsi che il
funzionamento del compressore nelle condizioni di carico anormali non avvenga al
di fuori dei limiti massimi ammessi di pressione e temperatura.
Evitare troppo frequenti
ciclaggi del compressore che potrebbero derivare dall'avere un compressore
eccessivamente potente con basso carico, o un termostato con differenziale
troppo piccolo.
Durata del compressore
In paragone a molti altri
prodotti industriali, per i motocompressori e'¨ richiesta una vita estremamente
lunga.
Ad esempio i comuni
costruttori di frigoriferi danno 5 anni di garanzia, considerando una media di
funzionamento del 75%, essa coprira' un periodo di circa 30.000 ore, oltre 150
volte superiore alla garanzia che danno, ad esempio, i costruttori di auto.
Tale periodo di
funzionamento attivo e'¨ pero' raggiungibile solo se i compressori sono protetti
contro sollecitazioni estreme (come ad esempio il liquid slugging) mediante un
corretto dimensionamento del sistema di refrigerazione.
Per qualsiasi compressore
ermetico e'¨ importante rappresentare le condizioni limite in maniera che
l'utilizzatore sia in grado di stabilire se il compressore
e'¨ idoneo a funzionare
nel campo in cui intende utilizzarlo oppure no.
Per un certo compressore che
lavora con un dato fluido frigorigeno, i limiti di funzionamento possono
rappresentarsi in un diagramma in cui e'¨ riportata sulle ordinate la capacita' Q
in funzione della temperatura di condensazione Tcond (o della pressione di
condensazione p), usando come parametro della temperatura di evaporazione Tevap.
Fissati i limiti massimi
ammessi per tutti i fattori sopra indicati, il campo d'applicazione, per il
particolare compressore indicato, resta limitato da una certa area.
Comunemente i costruttori di
compressori forniscono diagrammi dove e' indicata la capacita' del compressore in
funzione della temperatura di aspirazione, parametrata in temperatura di
condensazione.
Spaccato di un compressore
ermetico, in questo compressore gli organi in movimento, che creano la
compressione del gas portandolo ad una pressione e temperatura più alta, sono il
pistone e la biella.