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"PHASE OUT" O "PHASE DOWN" DEI GAS REFRIGERANTI HFC?
Marco Buoni - Segretario Associazione dei Tecnici del Freddo ATF
Verranno eliminati i gas refrigeranti fluorurati HFC?
Siamo in un periodo di transizione incerto e complesso per l’economia in
generale e in particolare anche per il nostro settore.
Ci troviamo infatti in un anno di profondi cambiamenti
economici e ambientali che potrebbero portare a importanti mutamenti nella
refrigerazione e nel condizionamento come noi oggi li conosciamo.
Mentre da
un lato l’Europa mette in pratica l’implementazione della regolamentazione sui
gas
refrigeranti fluorurati HFC per il controllo di tali sostanze responsabili
dell’aumento dell’effetto serra, dall’altra ci sarà tra 5 mesi
Nella lettera inviata a Marco Gonzales segretario esecutivo
delle Nazioni Unite UNEP da Daniel Reifsnyder, segretario americano per lo
sviluppo sostenibile dell’ambiente, si può leggere:
“Gli Idrofluorocarburi HFC sono oggi considerati come
l’alternativa migliore per i gas refrigeranti HCFC. Mentre l’uso degli HFC è
ancora relativamente basso, questo è destinato ad aumentare drammaticamente in
futuro quando gli HCFC non saranno più utilizzabili in ogni parte del mondo e,
nello stesso tempo, i mercati emergenti aumenteranno la loro richiesta di
refrigerazione e condizionamento.
L’emissione degli HFC in atmosfera, dal punto di vista dello
strato di Ozono Stratosferico, non pone problemi, mentre dal punto di vista del
clima causa una preoccupazione molto grande, per il loro potenziale di
surriscaldamento globale..
Se non vengano trovate altre alternative si rischia di
risolvere un problema esacerbandone un altro.
L’analisi dell’EPA (Environment Protection Agency degli Stati
Uniti) valuta quindi che una progressiva dismissione degli HFC (Phase Down)
porterebbe notevoli benefici.
Facciamo notare che i governi delle Mauritius e il governo
federato della Micronesia (inoltre in maniera meno marcata anche l’Argentina e
il Messico) hanno sottoscritto una proposta per eliminare i gas refrigeranti HFC
nella loro produzione e nel loro consumo e per inserirli all’interno del
Protocollo di Montreal, che ha avuto il merito di essere stato un successo di
collaborazione mondiale (come lo stesso Kofi Annan, segretario generale uscente
delle Nazioni Unite aveva detto).
Di tutti questi
argomenti si dibatte nel XIII Convegno Europeo, Patrocinato dalla Presidenza del
Consiglio dei Ministri e da 5 Ministeri, nel quale sono presenti tutti gli
attori di questo confronto, ed inoltre è stato dibattuto anche questo luglio in
sede ONU a Ginevra nell’incontro, stabilito durante l’ultima conferenza delle
Parti di Doha, coordinato da UN Chemicals per discutere il futuro delle sostanze
fluorurate.
L’EPA americana propone
quindi, sulla base dei valori medi degli anni 2004-2005-2006, partendo dal 2012
una progressiva diminuzione dell’uso dei gas refrigeranti fluorati del 10% entro
il 2015, 25% entro il 2020 e 50% entro il 2030, con il culmine dell’eliminazione
entro il 2039, arrivando quindi ad un uso di gas refrigeranti fluorati pari al
15% rispetto al 2005. I
paesi in via di sviluppo godranno di 10 anni di differenza nella
implementazione.
Infatti negli ultimi tempi, con l’entrata in scena
dell’amministrazione Obama e il coinvolgimento nei problemi climatici, si è
avuta una forte spinta alla possibile eliminazione, ma prima drastica
diminuzione, dei gas refrigeranti HFC, che sono stati fino ad ora le alternative
ai gas CFC e HCFC, ma che risultano molto dannosi per l’effetto serra, anche più
degli stessi gas HCFC.
Tutte le istituzioni mondiali (Nazioni Unite, IIR, Commissione
Europea) si sono dette favorevoli a questo grande passo, anche se con modalità
diverse di implementazione. Alcune delle stesse industrie produttrici di
refrigeranti sono d’accordo.
Il XIII Convegno Europeo, organizzato dalle Nazioni Unite UNEP,
dall’International Institute of Refrigeration IIR, dal Centro Studi Galileo CSG
e dall’Associazione dei Tecnici del Freddo ATF, è stato realizzato quindi in un
momento di particolare importanza che potrà contribuire durante le varie fasi di
dibattito alle prossime decisioni mondiali nel nostro settore.
Hanno
partecipato infatti al dibattito mondiale le istituzioni a livello
internazionale, europeo ed italiano,
le
maggiori associazione mondiali come l’ASHRAE, l’AHRI, l’EPEE, l’AREA etc.., le
Nazioni Unite UNEP e l’UNIDO,
Inoltre riguardo al dibattito internazionale sul futuro dei fluidi refrigeranti
HFC
Una volta ancora le tecnologie future nel mondo della
refrigerazione e del condizionamento saranno molto importanti per fare uscire la
nostra società da diversi problemi che si sono negli ultimi tempi resi di
indispensabile e urgente soluzione.
I problemi sono di carattere economico, a causa della pesante
e forte crisi mondiale dovuta anche ai mutati valori della società, e di
carattere ambientale, per il problema dei cambiamenti climatici che sconvolgono
sempre più regioni del nostro pianeta con fenomeni di carattere catastrofico.
Alexander
Von Bismark, direttore esecutivo della EIA US (Environmental Investigation
Agency) dice che ora gli HFC contribuiscono solo per il 2% al problema del
surriscaldamento globale, ma è destinato a crescere fino a 1/3 di tutti i gas ad
effetto serra in un intervello che va tra
Per questo motivo l’EIA consiglia una loro graduale
diminuzione.
Alcune
ditte produttrici, comunque già stanno incominciando e procedendo verso una
graduale sostituzione di questi gas HFC con altri cosiddetti naturali, come gli
idrocarburi, l’ammoniaca e l’anidride carbonica.
Pure
Le soluzioni con fluidi naturali o con basso impatto
ambientale hanno una certa sorta di limitazione per diversi fattori, come il
luogo di impiego, le temperature di funzionamento, le quantità di refrigerante
in gioco.
I fluidi alternativi attualmente disponibili per il ciclo a
compressione di vapore per il funzionamento in refrigerazione e in
condizionamento sono:
-
l’anidride carbonica
-
gli idrocarburi
-
l’ammoniaca
-
l’HFO1234 (yf e ze)
Esistono pure tecnologie sperimentali, che creano
refrigerazione e condizionamento, quali la refrigerazione magnetica, il solar
cooling utilizzando impianti ad assorbimento, etc ….., ma non sono ancora
totalmente commercializzate e commercializzabili per svariati motivi, tra i
quali ricordiamo i prezzi ancora proibitivi, ma presentano un ottima prospettiva
per il futuro.
Le soluzioni alternative agli HFC attualmente ci sono ma sono
molti a pensare che non siano ancora applicabili in tutti i molteplici campi di
utilizzo della refrigerazione e del condizionamento.
Cercare alternative che ottimizzino ogni applicazione, dal punto di vista ambientale, sia di funzionalità e di consumo energetico dell'applicazione stessa, sarà lo scopo futuro dell'industria e dei centri di ricerca, e molti pensano che limitare a livello governativo mondiale i gas refrigeranti dannosi per l'effetto serra porterà le aziende a investire sulla ricerca di nuove alternative "Environment friendly".