TORNA ALLA PAGINA INIZIALE CENTRO STUDI GALILEO |
LE
LINEE FRIGORIFERE
Gianfranco Cattabriga
La progettazione delle
linee frigorifere deve soddisfare vari requisiti quali:
• accurata alimentazione di refrigerante liquido alla valvola termostatica
• percorso razionale e pratico delle tubazioni con perdite di carico contenute
• favorire il ritorno del lubrificante durante l funzionamento del compressore
• ostacolare il ritorno di refrigerante liquido con compressore fermo
Ciascuna linea deve svolgere i suoi compiti specifici che richiedono soluzioni
specifiche (illustrate nei prossimi paragrafi) ma tutte devono essere eseguite
rispettando criteri comuni:
• pendenza di almeno 1% nella direzione del flusso (vedi fig.1)
• velocità del refrigerante tale da garantire il trascinamento del lubrificante
senza eccessive perdite di carico; le velocità suggerite per le diverse linee
frigorifere sono riportate nei singoli paragrafi.
Figura 1
La linea di
scarico
È il tratto di tubazione che collega il compressore al condensatore. Una linea
frigorifera con sezione insufficiente comporta una elevata velocità del
refrigerante e rumorosità durante il funzionamento del compressore;
dimensionando la linea di scarico sulla base di una velocità pari a 15 m/s si
avrà un buon compromesso tra perdite di carico, trascinamento del lubrificante e
rumorosità.
Per evitare il riflusso di lubrificante e refrigerante liquido al compressore al
momento del suo arresto è necessario prevedere adatti sifoni alla base di ogni
tratto verticale con direzione ascendente del flusso (vedi fig.2); una linea di
scarico di elevato sviluppo verticale quale quella che collega un compressore a
un condensatore remoto installato a una quota più elevata deve essere dotata di
un sifone ogni 3-4 m di dislivello (vedi fig.3).
Figura 2
Figura 3
Un altro compito del sifone è quello di accumulare il lubrificante che intrappolato al suo interno ne riduce la sezione, incrementando la velocità del refrigerante; una volta raggiunta una velocità elevata, l’accumulo di lubrificante viene violentemente trascinato dal refrigerante superando così il tratto verticale (vedi fig.4).
Figura 4
Dall’attacco di
scarico del compressore alternativo (a pistoni) fuoriesce un flusso di
refrigerante caratterizzato da micropulsazioni fonte di vibrazioni e/o risonanze
sonore nella linea di scarico.
Le vibrazioni possono essere annullate installando un tubo flessibile
antivibrante sulla linea, il più vicino possibile al compressore; non deve
essere soggetto a trazione o compressione ma solo a sollecitazioni di flessione,
quindi la sua posizione corretta è quella con l’asse parallelo all’asse di
rotazione del compressore (vedi fig.5).
Figura 5
Una linea di scarico
adeguatamente corredata di curve consente al tubo di rame di dilatarsi o
contrarsi al variare della sua temperatura e di non trasmettere eventuali
vibrazioni alle strutture circostanti o al circuito frigorifero.
L’impiego di un silenziatore di scarico (muffola) oltre a smorzare le pulsazioni
del flusso di refrigerante evitando il propagarsi di onde sonore.
ïïïïïïïïïï
Nella prima parte
della trattazione “le linee frigorifere” abbiamo illustrato i principi generali
di progettazione delle line frigorifere seguiti da considerazioni sulle singole
linee frigorifere, cominciando dalla linea di scarico.
Seguendo il flusso del refrigerante, la linea frigorifera che segue è la linea
del liquido.
La linea del liquido
La linea del liquido
si identifica con il tratto di tubazione che collega l’uscita del condensatore
all’entrata della valvola termostatica (o, in senso generale, l’organo di
laminazione).
Molto spesso, tra condensatore e valvola termostatica, è interposto il
ricevitore di liquido (vedi fig.6); non vi è ricevitore di liquido quando la sua
funzione venga svolta da un condensatore ad acqua particolarmente capiente, del
tipo a fascio tubiero (vedi fig.7).
Figura 6
Figura 7
Questa linea frigorifera deve consentire un
libero drenaggio del refrigerante liquido dal condensatore al ricevitore e dal
ricevitore alla valvola termostatica in tutte le condizioni di funzionamento.
La conformazione della linea del liquido non richiede alcuna particolare
precauzione se non il rispetto della pendenza minima di 1% nella direzione del
flusso.
Il trascinamento del lubrificante è garantito dalle condizioni di alta
temperatura e viscosità tipiche del refrigerante in forma liquida presente in
questa parte del circuito.
Così come scritto per la linea di scarico, anche per la linea del liquido
occorre limitare la perdita di carico a valori bassi; in questo caso è
necessario dedicare una particolare attenzione al dimensionamento per evitare
che eccessive perdite di carico siano causa di fenomeni di vaporizzazione del
fluido refrigerante liquido prima che esso giunga alla valvola termostatica.
Una velocità del refrigerante pari a 1,5 m/s risulta un buon compromesso tra
perdite di carico e trascinamento del lubrificante. Va inoltre considerato che
in una linea del liquido ad andamento verticale si manifesta una caduta di
pressione dovuta all’azione della forza di gravità sulla massa della colonna
liquida.
Tale caduta di pressione in linee a forte sviluppo verticale può raggiungere
valori sufficienti a innescare la parziale vaporizzazione del refrigerante
liquido, il che comporta una riduzione dell’efficienza della valvola
termostatica e quindi una corrispondente riduzione dell’effetto frigorifero.
Quando tale andamento della linea risulti inevitabile, il rischio di
vaporizzazione del refrigerante liquido può essere annullato con un adeguato
sottoraffreddamento del liquido, che si ottiene con un appropriato
dimensionamento del condensatore, oppure, quando ciò non bastasse, facendo
ricorso a uno scambiatore di calore liquido-vapore.
La tavola 1 fornisce le perdite di carico “statiche” nella linea del liquido in
funzione dell’altezza della colonna liquida e della temperatura del fluido
refrigerante, mentre la tavola 2 indica il sottoraffreddamento necessario per
compensare tali perdite di carico.
ïïïïïïïïïï
La linea di aspirazione
La linea di aspirazione è il tratto della
tubazione che unisce l’evaporatore all’attacco di aspirazione del compressore.
Al pari delle altre linee frigorifere essa deve soddisfare determinati requisiti
quali:
• evitare, nel caso di più evaporatori variamente
disposti e collegati a un’unica linea di aspirazione, la possibilità di
trasferimento di refrigerante da un evaporatore al collettore di aspirazione di
un altro evaporatore, influenzando i bulbi delle valvole termostatiche e creando
così le condizioni per un cattivo funzionamento delle valvole stesse
• favorire il ritorno dell’olio ai compressori muniti di sistema di
parzializzazione, specie quando l’impianto lavora a regime di potenza ridotta
• ostacolare il ritorno di olio e refrigerante al compressore quando questo è in
fase di riposo
Le soluzioni generali da adottare sono quelle valide per ogni linea frigorifera:
• pendenza di almeno 1% nella direzione del flusso
• velocità del refrigerante tale da garantire il trascinamento del lubrificante
senza eccessive perdite di carico
La velocità suggerita per la linea di aspirazione è pari a 3,8 m/s per i tratti
con flusso orizzontale che diventa 7,6 m/s quando la linea è verticale e il
flusso ascendente.
Ma la progettazione della linea di aspirazione richiede anche soluzioni
specifiche che tengono in considerazione la bassa densità del gas aspirato, la
sua relativamente bassa pressione e temperatura.
Si ottengono questi risultati dando alle tubazioni le conformazioni indicate nella figura 8.
Figura 8
Consideriamo l’andamento della linea di aspirazione nel suo
primo tratto, all’uscita dell’evaporatore.
Si avrà un primo tratto rettilineo della linea di aspirazione leggermente
pendente verso un sifone, al termine del quale inizia, a seconda dei casi, un
tratto a “U” rovesciato (la cui sommità è a livello della sommità
dell’evaporatore) se il compressore ubicato sotto l’evaporatore, oppure un
montante verticale di tubazione, se il compressore è installato sopra
l’evaporatore.
È nel primo tratto rettilineo della linea di aspirazione, quello posto tra
l’evaporatore e il sifone, che vengono fissati, nell’ordine, il bulbo della
valvola termostatica, l’attacco per il manometro che sarà utilizzato per la
misura della pressione, l’eventuale attacco per la tubazione di equalizzazione
esterna della valvola termostatica.
Qualora venga utilizzato un compressore dotato di
dispositivo di parzializzazione della capacità frigorifera, oppure l’impianto
preveda due o più compressori in parallelo il volume di gas spostato in
condizioni di minimo carico sarà una frazione del volume spostato in condizioni
di massimo carico.
Allo scopo di ottenere anche nelle condizioni di minimo carico una velocità
sufficientemente alta del gas aspirato (e quindi il necessario ritorno
dell’olio), quando il compressore sia installato a un livello più alto
dell’evaporatore (o degli evaporatori), si ricorre all’applicazione di montanti
sdoppiati (fig.9)
Figura 9
Anche in questo caso la perdita di carico deve
essere contenuta per evitare una diminuzione della capacità frigorifera.
Un montante sarà dimensionato per assicurare il ritorno dell’olio in condizioni
di minimo carico, mentre l’altro lavorerà, in parallelo al primo, quando le
condizioni di carico saranno le massime.
Se in questa linea è inserito un tratto di tubazione verticale con andamento del
flusso dal basso verso l’alto, il suo dimensionamento dovrà essere tale da
consentire una velocità del fluido refrigerante sufficientemente elevata da
garantire il trascinamento dell’olio lubrificante ad esso miscelato.
Alla base dei montanti viene sempre inserito un sifone.