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CENTRO STUDI GALILEO

 

LA SICUREZZA DELL'AMMONIACA
RISPETTANDO IL PROGETTO E LA MANUTENZIONE

 

A.C Pachai - Johnson Controls Denmark

Negli ultimi anni, per molte ragioni, è aumentata la presa di coscienza sul problema della sicurezza. Questo ha prodotto numerose discussioni su come aumentare e migliorare la sicurezza. Si parte con il progetto iniziale per passare successivamente ad un’attenta procedura durante l’installazione, e ad una corretta manutenzione. Ci sono doveri che interessano sia l’appaltatore, sia l’utente sia il proprietario del sistema. Gli standard non sempre rispondono pienamente a tutti i fabbisogni e le leggi.

1. Introduzione

In alcuni paesi, l’uso dell’ammoniaca è più diffuso rispetto ad altri. Gli interessi sul riscaldamento globale e i prezzi  dell’energia hanno portato  ad un crescente interesse nei confronti dell’uso di refrigeranti efficienti. Le ditte con nessuna esperienza nell’uso del l’ammoniaca, manifestano una grande resistenza nell’usarla. In alcuni casi, questa titubanza è collegata ad incidenti avvenuti con l’ammoniaca e tramandati come se fossero dei miti. In molti casi se si guarda più in profondità,  ci si accorge che le stesse storie subiscono delle modifiche, vengono arricchite con particolari più coloriti e interessanti  rispetto all’originale, ricordando le fiabe della nostra infanzia.

In realtà secondo una ricerca eseguita dai Prof. Gustav Lorentzen e Helge Lunde in Norvegia molti anni fa, sono state uccise più persone dall’ R22 che dall’ammoniaca. Ciò che spesso viene dimenticato è che sotto certe condizioni sia l’R22 sia i refrigeranti HFC possono diventare infiammabili e provocare incidenti. Questo documento non vuole mettere in discussione quale che sia il migliore,  ma cercare di mostrare i passi per migliorare la sicurezza degli impianti di refrigerazione, e in particolar modo di quelli ad ammoniaca. In qualsiasi caso molte delle considerazioni  che si fanno sono richieste indistintamente e ugualmente per un corretto uso di tutti i tipi di refrigeranti.

2. Le nuove possibilità

Tenendo conto dell’eliminazione dell’R22, c’è un’apertura verso un maggior uso dell’ammoniaca.

Il principale ostacolo usando l’ammoniaca (NH3/R717) come refrigerante retrofit negli impianti esistenti a R22, consiste nel fatto che molti componenti negli impianti R22 non sono compatibili con l’NH3. L’efficienza come mostrato in tabella è buona e la capacità frigorifera è simile a quella di molte alternative.

La stessa tabella mostra che l’R22 è in realtà relativamente un buon refrigerante dal punto di vista della capacità e dell’efficienza. Il problema con l’R22 e altri tipi di HCFC è il potenziale di assottigliamento dell’ozono che è stabilito dal protocollo di Montreal e la loro conseguente  eliminazione.

 

Il riscaldamento globale si sta ora concentrando sull’alto impatto sull’uomo provocato dai gas serra . Sembra essere una cattiva idea scambiare un gas con un relativamente moderato impatto sul riscaldamento globale, con un gas ad impatto molto alto sul riscaldamento globale. Come mostrato nella figura 1 soltanto le miscele R407C e R134a sembrano relativamente buone, ma anche qui i refrigeranti naturali sembrano essere molto buoni.

Quali sono i principali ostacoli per un uso più diffuso di refrigeranti naturali, quando sono sicuri per l’ambiente? In molti casi “l’ignoranza” sarà la risposta. Le brutte esperienze e la poca conoscenza dei fatti reali rappresentano una spiegazione. Anche i costi giocano un ruolo importante. Il prezzo iniziale per gli impianti a R717 è in alcuni casi più alto delle alternative, e per alcuni clienti questo è alla base della loro decisione.

I nuovi strumenti informatici possono forse in alcuni casi fornire delle soluzioni alternative quando i costi sono un punto da tenere in considerazione. L’aumento del costo dell’energia dovrebbe anche cambiare il modo con cui si scelgono i sistemi di refrigerazione. I tempi di ritorno dell’investimento accettati sono spesso molto brevi. Tre anni è il massimo per molti impianti con un’aspettativa di vita di dieci anni.  



Tuttavia 10 anni è un periodo molto breve per un impianto industriale le cui aspettative di funzionamento toccano i 20 anni e più.

La figura 3 e la figura 4 mostrano  il raffronto dei prezzi per i due sistemi con un prezzo effettivo e i costi complessivi oltre 10 e 20 anni. Non è giusto  guardare solamente il costo iniziale e può portare ad una cattiva gestione.

3 La sicurezza

La sicurezza è certamente un punto importante  per  le persone che lavorano con gli impianti, le quali quindi hanno bisogno di essere formate per lavorare con i nuovi refrigeranti. Con una appropriata formazione, il giusto rispetto per il refrigerante richiesto dal progetto dell’impianto e con l’installazione e la manutenzione eseguite correttamente, non vi sarà alcun rischio nell’uso dell’ammoniaca o di qualsiasi altro refrigerante naturale, persino degli idrocarburi usati come refrigeranti.

La prima cosa da fare per aumentare la sicurezza è ridurre la carica. Per alcuni tipi di applicazioni questo può essere realizzato attraverso l’uso di un refrigerante ed un sistema indiretto. Il refrigerante secondario può essere  o ad una fase come il glicole o a due fasi come la CO2.

La caratteristica più importante dell’ammoniaca è l’odore naturale e l’immediato impatto che ha sul corpo soprattutto su parti del corpo umide.  Questo dà la sicurezza che la maggior parte delle persone, prima che la tossicità diventi un problema, possano  scappare per mettersi in salvo.

Un buon esempio di chiller installati di grande capacità con ammoniaca come refrigerante è il nuovo terminal 5 dell’Aeroporto Internazionale di Heathrow (ndr realizzati da York). La capacità è di circa 26.4 MW basato su grandi compressori a vite per ammoniaca. Ogni chiller ha una capacità di 6.6 MW e ci sono 4 unità in totale.

Per evitare che una grande quantità di ammoniaca fuoriesca dall’impianto al sistema di ventilazione possono essere aggiunti dei filtri d’aria che possono prevenire la fuoriuscita dell’ammoniaca dall’impianto. Un litro di acqua può assorbire circa 700 litri di gas d’ammoniaca e l’alta affinità dell’ammoniaca con l’acqua permette di  togliere facilmente i residui d’ ammoniaca dai locali. In teoria dovrebbe risultare  facile assicurare in modo analogo per gli altri refrigeranti un loro controllo tramite l'acqua ma con altre modalità. La CO2 è un esempio di come una refrigerante riesca a collegarsi  con l’acqua sebbene non bene come l’ammoniaca.

Per molte applicazioni si potrà utilizzare il chiller. Le tecnologie più moderne di scambiatori di calore possono aiutare a ridurre la carica ad un minimo assoluto. Confrontando i chiller di piccola taglia e la loro carica di refrigerante con ciò che è stato ottenuto nei sistemi più grandi, come è mostrato nella tabella 2, è chiaro che sono diventate possibili alcune riduzioni. 

TABELLA 2
Carica confrontata per diversi sisemi. I chiller a bassa potenza non usano scambiatori di calore a fascio tubiero
Small chillers Reciprocating chiller Screw chiller
potenza frigorifera (kW) carica di R717 (ammoniaca) (kg) potenza frigorifera (kW) carica di R717 (ammoniaca) (kg) potenza frigorifera (kW) carica di R717 (ammoniaca) (kg)
42 20 233 14 303 19
49 20 294 15 376 22
59 20 346 17 549 32
78 20 357 17 566 32
90 20 440 21 659 37
117 24 464 222 990 56
135 24 536 24    
161 24 588 26    
    690 29    
    715 30    
    878 36    
    921 37    
    1066 41    
    1167 45    
    1398 49    

Il passo successivo dopo aver visto se la carica è stata minimizzata è posizionare le valvole in modo tale da renderle facilmente accessibili. Se le valvole sono troppo difficili da raggiungere possono essere la causa di incidenti,  se il servizio tecnico non riesce ad arrivare in tempo, vi è il rischio che  il refrigerante venga soffiato in faccia. Questo vale per qualsiasi refrigerante, ma i  problemi  possono variare a seconda del refrigerante.

Le valvole di scarico devono essere collocate in modo tale da essere  collegate ad un sistema di scarico verso l’ambiente. Non è accettabile per qualsiasi refrigerante che le valvole di scarico non siano collegate fuori dalla camera  (per esempio del vano tecnico) in cui si trova l’impianto, poiché alcuni refrigeranti possono provocare la mancanza d’ossigeno e causare la morte dei tecnici che stanno lavorando nella stanza. Nel caso dell’ammoniaca, il gas potrebbe essere notato, ma i tecnici rischiano di non riuscire a  vedere poiché accecati dall’acqua negli occhi, aggravando pericolosamente  la situazione.

Le valvole di scarico devono essere controllate e testate all’interno di un parametro ben definito per verificare che si aprano secondo la pressione di progetto. Per questi motivi, devono essere installate in modo sicuro ed essere cambiate facilmente senza pericolo di incidenti.

L’isolamento ha le sue proprie sfide. Se i recipienti e le tubazioni non sono trattati correttamente  prima di isolarli c’è il rischio che l’acqua dopo qualche anno inizi a corrodere le tubazioni e alla fine causare un’ustione o un incidente fatale. E’ successo che le tubazioni si siano corrose e rotte improvvisamente dopo trent’anni. Molte persone nell’ambito dell’industria pensano che quando i recipienti e le tubazioni sono isolati con della schiuma e un rivestimento di alluminio non possa succedere niente. Non è così. L’acqua dopo tempo trova la sua strada attraverso le fessure più piccole e inizia poco per volta a superare l’isolamento ed dare avvio  alla corrosione. Si è calcolato che un buon isolamento ha una durata di circa 20 anni. È importante che l’isolamento sia controllato regolarmente per verificare l’esistenza di qualsiasi danno soprattutto attorno alle valvole  e la presenza di altre aperture poiché rappresentano una fonte principale di rottura della barriera di diffusione.

La corrosione è una delle principali ragioni di incidenti negli impianti ad ammoniaca e deve essere presa seriamente.  Un’ispezione della superficie dei recipienti e delle tubazioni deve essere eseguita  regolarmente. È costoso ma, se rientra nei costi di gestione, l’impianto può essere ispezionato regolarmente mediante l’uso di una termocamera a infrarossi   Questo è un modo efficiente di vedere se ci sono cambiamenti nell’isolamento o nella temperatura di superficie.

 

Le tubazioni e i recipienti devono essere trattati correttamente prima che avvenga l’isolamento. Normalmente questo è dato dalla verniciatura. Ci sono differenti tradizioni da paese a paese su come distribuire gli strati di pittura sulle tubazioni, e  da come ne derivi una qualità della funzionalità delle tubazioni. In qualsiasi circostanza le tubazioni devono essere trattate con del grasso o dell’olio se l’isolamento è fatto con schiume con PUR o un composto simile. Le tubazioni devono essere capaci di contrarsi e allungarsi a seconda dei cambiamenti di temperatura. Diversamente l’isolamento soffrirà quando le tubazioni per esempio si contrarranno. La schiuma non si contrae nello stesso modo e questo può provocare danni nella sua struttura. In questo modo l’acqua entrerà nell’isolamento e inizierà a scorrere velocemente. Alcuni tipi di isolamento non sono sempre compatibili con i metalli isolati e si deve prestare attenzione nel momento in cui  l’isolamento viene scelto.

Quando si progetta un sistema ci si dovrebbe ricordare di non bloccare il refrigerante. La pressione idrostatica romperà le tubazioni se si permette che liquido si possa formare tra  due valvole e la temperatura di questo possa aumentare. Per alcuni sistemi a bassa temperatura il liquido in alcune zone può essere a temperatura molto più bassa che nell’ambiente. In alcuni casi non ci sono problemi grazie alle valvole, poiché le valvole a solenoide nella maggior parte dei casi,  si chiudono nel caso in cui la pressione  dovesse fare muovere nel modo sbagliato, controcorrente, il refrigerante. Se le valvole sono valvole di chiusura  in entrambi gli estremi del condotto, si  deve usare una valvola di controllo che assicuri che la pressione possa venire  alleggerita a monte se questa venga a salire troppo.

È importante anche l’accesso alle valvole soprattutto se sono installate per uno scopo, diversamente non installarle. Spesso ci sono valvole installate per rendere possibile la sostituzione degli evaporatori. Considerate dove sono installate e se sono funzionanti in modo tale che lavorino nel momento in cui ne avete effettivamente bisogno. Le valvole dovrebbero isolare preferibilmente  lo stelo quando è completamente aperto,  per prevenire che una valvola aperta inizi a perdere dopo alcuni anni in posizione aperta. I coperchi sulle valvole dovrebbero essere preferibilmente sigillati.

L’etichettatura delle tubazioni e l’identificazione delle valvole secondo i diagrammi delle tubazioni e delle apparecchiature dovrebbero essere disponibili sul sito in versioni aggiornate,  caso mai dovesse succedere qualcosa. Questo in realtà è molto ignorato in molte installazioni. In alcuni casi questo non viene fatto perché nessuno si prende la responsabilità di realizzarlo. In altri casi, la causa è che la compagnia che offre il servizio non può aggiornare i disegni in quanto non competente in materia. È nell’interesse del proprietario mantenere una qualità corretta della documentazione per fronteggiare qualsiasi evenienza. L’altro vantaggio che ha il proprietario,  nel caso in cui la consueta l'azienda di manutenzione non dovesse effettuare il servizio, è scegliere  un nuovo appaltatore per apportare un veloce controllo dell’impianto. Nel caso di ampliamenti è bene avere a disposizione la documentazione dell’impianto esistente inerente al progetto e al completamento dell’attivazione secondo gli standard stabiliti.

Tutti i gas sono pericolosi eccetto l’aria fresca. Un’indagine compiuta da Gustav Lorentzen e Helge Lunde anni fa, dimostrò che molte più persone furono uccise dall’R22 che dall’ammoniaca. Questo, spesso, si deve al fatto che la maggior parte degli impianti che usano refrigeranti sintetici non sono correttamente monitorati da dei rilevatori. I rilevatori dovrebbero essere usati, senza badare al refrigerante usato, in tutte le zone occupate in modo da segnalare ogni qualvolta il refrigerante raggiunga una concentrazione pericolosa. In molti paesi è obbligatorio possedere dei rilevatori in stanze raffreddate con l’ammoniaca, mentre non è richiesto per gli altri refrigeranti. In altri paesi  è richiesto uno scarico addizionale nell’eventualità di perdite.

La pulizia delle tubazioni o del sistema rappresenta un’altra importante questione. Nei piccoli sistemi e nei sistemi commerciali che usano NH3 come refrigerante questo problema è stato da tempo preso in considerazione  più seriamente rispetto alle installazioni industriali. D’altronde questo quadro sta cambiando,  in particolar modo soprattutto dopo l’avvento della CO2, che ha portato con se una maggiore consapevolezza del problema. Nei precedenti impianti industriali era abbastanza normale usare  utensili per il taglio come arnesi da taglio angolari e affilatrici angolari. Questo produceva un mucchio di polvere che si spargeva nel sistema e veniva trasportata nel suo interno. Una brutta abitudine che deve essere eliminata.

Le tubazioni e le connessioni devono  soddisfare i requisiti stabiliti dagli standard e i regolamenti che interessano i dispositivi in pressione. Quando si acquistano tubazioni e connessioni bisogna che venga specificato che le si utilizza in sistemi di refrigerazione che quindi siano pulite e sigillate. I tubi d’acciaio devono corrispondere a quelli del disegno, e se non già puliti e sigillati devono essere puliti e sigillati prima della consegna. In alcuni casi sono usate tubazioni in acciaio inossidabile che con la dovuta pulizia creano meno problemi, e che comunque dovrebbero essere consegnate sigillate e asciutte.

La saldatura deve essere eseguita da personale certificato e adeguatamente qualificato. Questo è già richiesto da alcuni standard, e adesso si stanno introducendo nuove regole indirizzate alle qualificazioni del personale operante nel campo delle installazioni di sistemi di refrigerazione. Con l’EU questo argomento è stato introdotto dalla PED e dall’EN 378:2008 1-4.

4 Presa di coscienza pubblica

La produzione globale di ammoniaca è enorme e contribuisce ad un 7 –11% del riscaldamento globale rispetto alla produzione proveniente dai gas naturali e dal carbone. L’ammoniaca è anche prodotta dagli animali ed è considerata essere una sostanza naturale. Quando succede un incidente con l’ammoniaca, indipendentemente dall’industria , questo agisce sulla visione che le persone hanno dell’ammoniaca in tutti i settori industriali. Considerando che la produzione è stata  tra le 127 e 154 milioni di tonnellate nel 2007, ci si rende conto che è presente in  giro una gran quantità di ammoniaca. Circa l’80% è usata nell’industria dei fertilizzanti, ma è anche usata nell’industria della plastica e altri settori. Non più di 40.000 tonnellate sono usate come refrigerante; per cui se succede un incidente in altri settori e industrie la refri8gerazione viene comunque influenzata negativamente. Comunque  il numero di incidenti all’anno sta diminuendo nonostante di tanto in tanto si continui a parlarne. Il numero di incidenti nell’industria della refrigerazione devono diventare ancor più bassi, se non si vuole arrivare ad una regolamentazione più restrittiva  sul nostro commercio. 

5 Conclusione

Rispettando semplici regole e riducendo le cariche è possibile rendere sicuro il lavoro con l’ammoniaca.  Molte regole sono applicabili sia per l’ammoniaca, sia per altri refrigeranti. Comunque non è sufficiente rispettare i requisiti presenti negli standard e nelle regolamentazioni. Devono essere usati anche il buon senso e un buon modo di operare.

Per diffondere ancor di più l’uso dell’ammoniaca è importante che nessun incidente accada e che nessuna perdita diventi argomento dei giornali. Inoltre  è  importante che l’appaltatore e il proprietario siano consapevoli di che cosa significa installare e  mantenere sicuro l’NH3, ma anche il proprietario ha la responsabilità che il mantenimento e il servizio vengano eseguiti da personale qualificato e non a seconda dei prezzi più economici.  Quanto detto non è interesse a lungo termine né del proprietario dell’industria dell’impianto di refrigerazione né dei tecnici della manutenzione che fanno il lavoro. In fondo infatti potrebbero pagarne il prezzo persone innocenti.