Jim Lavelle - National Refrigerants
L’Environmental Protection Agency ha proposto un
regolamento per la distribuzione e per le forniture dell’R -22
recuperato/rigenerato che sarà sempre più in continuo aumento. Tra pochi
mesi, con la prima scadenza fissata dal Protocollo di Montreal, il mondo
dell’industria assisterà ad una spinta verso il recupero dei refrigeranti.
Con la prima data di scadenza
introdotta dal Protocollo di Montreal per l’eliminazione dell’idrofluorocarburo
(HCFCs) appena dietro l’angolo, e la concomitante riduzione della disponibilità
dell’R-22, l’industria HVACR ha manifestato un nuovo interesse nei confronti del
recupero dell’R-
I dati storici raccolti dall’Epa sul recupero dell’R-22
hanno dimostrato che solamente una quantità relativamente piccola di
refrigerante, rispetto alla quantità di refrigerante vergine introdotto sul
mercato, è stata rimandata indietro alle catene di fornitura. Questo può essere
spiegato, in parte, prendendo in considerazione l’aspetto economico del recupero
negli ultimi 15 anni; rispetto al prezzo dei refrigeranti vergini relativamente
basso, non sono stati introdotti degli incentivi per recuperare, rigenerare e
riorganizzare i refrigeranti. La maggior parte dei recuperi sono stati eseguiti
per rispondere ai bisogni di servizio dell’industria, spesso con una tassa.
Il previsto aumento del prezzo dell’ R-22 e la riduzione
della disponibilità dei refrigeranti dopo il 1 gennaio 2010, provocheranno un
impatto economico sul commercio del recupero.
Avvio al recupero
Una volta che le nuove regolazioni avranno preso piede,
le procedure di recupero e di riuso dell’R-22 saranno influenzate dai seguenti
fattori.
- Secondo le normative
Il Clean Air Act stabilisce che l’R-22 non può essere
intenzionalmente emesso in atmosfera durante la manutenzione o lo smaltimento
degli impianti. I refrigeranti recuperati possono essere reintrodotti nello
stesso sistema o in un sistema appartenente alla stessa unità (riciclaggio),
inoltre i refrigeranti potranno essere puliti da un’azienda di recupero
certificata EPA, sempre secondo lo standard di purificazione specifica dell’Air
Conditioning and Refrigeration Institute (ARI) 700-1993, per poi essere venduti
nel mercato (come gas rigenerato), creando di conseguenza un’ulteriore opzione
al bisogno di nuovi refrigeranti per la manutenzione. I refrigeranti che non
sono stati recuperati – o semplicemente che sono stati lasciati in qualche
magazzino all’interno dei cilindri recuperati e non inviati al recupero, per
evitarne i costi, non
aiuteranno a migliorare la richiesta di refrigerante per le operazioni di
servizio e manutenzione. Nonostante la legge non stabilisca e obblighi
esplicitamente di riusare o rigenerare i refrigeranti recuperati, questo è ormai
diventato l’obiettivo della regolamentazione.
Il recupero dell’R-22 sta diventando economicamente un
business vantaggioso- durante la fase
dell’eliminazione dei CFC clorofluorocarburi, diverse società di recupero si
sono attivate per valorizzare la rivendita del CFC recuperato ed il business era
diventato vantaggioso. Molte di queste compagnie hanno bloccato i propri servizi
di recupero con la limitazione del prodotto offerto all’R-134a, all’R-22 e con
le miscele messe sotto brevetto. Con la rivalutazione dell’R-22 da parte delle
società di recupero, il mondo industriale potrà trarre beneficio aumentando
quindi le opzioni disponibili per le operazioni di servizio e manutenzione.
Anche i Tecnici del Freddo, che in un primo momento avevano considerato il
recupero dell’R-22 come uno svantaggio economico, potrebbero ora rendersi conto
dei suoi benefici.
Programmare lo stoccaggio
offre un’altra opzione di gestione del refrigerante
- invece di rimandare indietro il refrigerante a un’azienda
di recupero, i clienti, con maggiori quantità di refrigeranti rigenerati,
possono usare un programma di immagazzinamento per conservarne la quantità per i
bisogni futuri. Tipicamente, un programma di immagazzinamento funziona nello
stesso modo di una normale banca finanziaria: una vasta carica di refrigeranti è
recuperata e depositata per il cliente che a sua volta la richiederà per
affrontare i bisogni futuri di servizio e di manutenzione. Il cliente trae
beneficio dal depositare i propri refrigeranti e immagazzinarli, data la
possibilità così di stabilire il costo e la riserva di refrigeranti necessari
per la manutenzione.
I Tecnici del Freddo hanno bisogno di mantenere la
qualità dei refrigeranti recuperati- è importante
seguire delle buone pratiche di recupero e non mescolare i refrigeranti che sono
stati inviati per il recupero. I tecnici del freddo possono mantenere bassi i
costi dei loro refrigeranti senza mescolare i refrigeranti recuperati. Si
ricorda che i refrigeranti combinati o recuperati contengono alte quantità di
olio, acqua o acido, e per questo richiedono un trattamento speciale. I
refrigeranti miscelati sono più difficili e costosi da rigenerare completamente,
e non tutte le aziende di recupero hanno la tecnologia per separare le miscele.
Elenco delle procedure per un buon recupero:
La seguente è una lista parziale di cose da ricordare
quando ci si appresta ad effettuare il recupero dei refrigeranti:
-Usare attrezzatura apposita per il recupero, dei tubi
flessibili, degli essiccatori e dei serbatoi. Gli strumenti e i tubi, usati nei
processi di recupero di refrigeranti da impianti contaminati, possono subire a
loro volta una contaminazione. Per essere sicuri che questi contaminanti non
intacchino altri impianti, è necessario mantenere l’attrezzatura per il recupero
separata da quella di servizio che non viene utilizzata per il recupero.
- Creare un
vuoto completo in ogni cilindro di recupero prima
dell’uso. Questo processo aiuterà l’attività di recupero e a controllare se il
cilindro del recupero è stagno privo di perdite e adatto all’uso.
- usare un filtro-essiccatore sull’entrata del
recuperatore per proteggere il dispositivo e far sì che non entrino
particelle e acqua nel cilindro di recupero. Se necessario usare nuovi
essiccatori.
- i cilindri dovrebbero essere chiaramente
contrassegnati con il tipo di refrigerante che dovrà essere recuperato, e
refrigeranti diversi non dovranno essere mescolati di proposito. Se non è chiaro
che cosa è presente nel sistema, sarebbe utile analizzare il refrigerante per
identificarlo correttamente. Inoltre, i manutentori non dovrebbero operare sui
cilindri se non se ne conosce il contenuto. L’Occupational Safety and Health
Administration (OSHA) richiede che tutti i contenitori di materiali pericolosi
vengano etichettati con un contrassegno con il nome chimico del prodotto , così
come l’U.S Department of Transportation (DOT) ha stabilito che tutti i cilindri
debbano essere correttamente etichettati per motivi di trasporto.
- Usare cilindri per il recupero progettati per la
giusta pressione. L’R-22 può essere recuperato nei cilindri per 260 psi (18 bar)
o per pressioni maggiori. Comunque, i refrigeranti con una pressione di vapore
più alta dell’R-22 richiedono cilindri per pressioni più alte. In particolare,
l’R-410A richiede cilindri di recupero per pressioni di 400 psi (27,5 bar).
Prima di recuperare qualsiasi refrigerante, dovrebbe essere controllata la
pressione di targa del cilindro.
(Nota dell’autore: gli indici di pressione non sono gli
stessi delle pressioni massime richieste. La pressione di scoppio, la taratura
della pressione e altri fattori vengono calcolati sulla base dei valori base).
-Non usare cilindri di recupero che sono scaduti e non
sono stati recentemente testati. Il regolamento DOT indica che non possono
essere usati cilindri “scaduti” e proibisce di riempire e trasportare
specificatamente quelli non controllati. Controlla la testa/collo del cilindro
per verificare che l’ultima data di verifica del cilindro sia entro i cinque
anni dalla data in cui lo vogliamo usare.
Una corsa al recupero dell’R-22
sarà necessaria se l’industria dell’HVACR vuole un periodo di
transizione
il più dolce possibile dopo l’eliminazione del gas
che
inizierà nel 2010. Aumentando la quantità dell’R-22 recuperato e rigenerato, si
aiuterà a conservare le forniture di refrigerante disponibili per la
manutenzione degli impianti. I tecnici devono ricordare di lavorare in modo
sicuro, usare gli strumenti e i cilindri appropriati, adattarsi alle richieste
delle regolamentazioni, ed accertarsi che i refrigeranti siano recuperati e
rimessi in uso.