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CENTRO STUDI GALILEO

 


LA CORSA AL RECUPERO DELL'R22

Jim Lavelle - National Refrigerants

L’Environmental Protection Agency ha proposto un regolamento per la distribuzione e per le forniture dell’R -22 recuperato/rigenerato che sarà sempre più in continuo aumento.  Tra pochi mesi, con la prima scadenza fissata dal Protocollo di Montreal, il mondo dell’industria assisterà ad una spinta verso il recupero dei refrigeranti.

Con la prima data di scadenza introdotta dal Protocollo di Montreal per l’eliminazione dell’idrofluorocarburo (HCFCs) appena dietro l’angolo, e la concomitante riduzione della disponibilità dell’R-22, l’industria HVACR ha manifestato un nuovo interesse nei confronti del recupero dell’R-22. In preparazione alla riduzione degli HCFC, l’U.S. Environmental Protection Agency (EPA) ha proposto un regolamento in grado di limitare la totale produzione e importazione dell’R-22 a circa l’80% della richiesta stimata per la manutenzione degli impianti. Secondo l’EPA il recupero e la rigenerazione dei refrigeranti HCFC saranno necessari per fronteggiare le continue richieste. Per far sì che l’industria possa raggiungere questo livello di recupero, è necessario, però, introdurre dei cambiamenti importanti nelle procedure e politiche di riciclaggio.

I dati storici raccolti dall’Epa sul recupero dell’R-22 hanno dimostrato che solamente una quantità relativamente piccola di refrigerante, rispetto alla quantità di refrigerante vergine introdotto sul mercato, è stata rimandata indietro alle catene di fornitura. Questo può essere spiegato, in parte, prendendo in considerazione l’aspetto economico del recupero negli ultimi 15 anni; rispetto al prezzo dei refrigeranti vergini relativamente basso, non sono stati introdotti degli incentivi per recuperare, rigenerare e riorganizzare i refrigeranti. La maggior parte dei recuperi sono stati eseguiti per rispondere ai bisogni di servizio dell’industria, spesso con una tassa.

Il previsto aumento del prezzo dell’ R-22 e la riduzione della disponibilità dei refrigeranti dopo il 1 gennaio 2010, provocheranno un impatto economico  sul commercio del recupero.  

Avvio al recupero

Una volta che le nuove regolazioni avranno preso piede, le procedure di recupero e di riuso dell’R-22 saranno influenzate dai seguenti fattori.

- Secondo le normative Il Clean Air Act stabilisce che l’R-22 non può essere intenzionalmente emesso in atmosfera durante la manutenzione o lo smaltimento degli impianti. I refrigeranti recuperati possono essere reintrodotti nello stesso sistema o in un sistema appartenente alla stessa unità (riciclaggio), inoltre i refrigeranti potranno essere puliti da un’azienda di recupero certificata EPA, sempre secondo lo standard di purificazione specifica dell’Air Conditioning and Refrigeration Institute (ARI) 700-1993, per poi essere venduti nel mercato (come gas rigenerato), creando di conseguenza un’ulteriore opzione al bisogno di nuovi refrigeranti per la manutenzione. I refrigeranti che non sono stati recuperati – o semplicemente che sono stati lasciati in qualche magazzino all’interno dei cilindri recuperati e non inviati al recupero, per evitarne i costi,  non aiuteranno a migliorare la richiesta di refrigerante per le operazioni di servizio e manutenzione. Nonostante la legge non stabilisca e obblighi esplicitamente di riusare o rigenerare i refrigeranti recuperati, questo è ormai diventato l’obiettivo della regolamentazione.

Il recupero dell’R-22 sta diventando economicamente un business vantaggioso- durante la fase dell’eliminazione dei CFC clorofluorocarburi, diverse società di recupero si sono attivate per valorizzare la rivendita del CFC recuperato ed il business era diventato vantaggioso. Molte di queste compagnie hanno bloccato i propri servizi di recupero con la limitazione del prodotto offerto all’R-134a, all’R-22 e con le miscele messe sotto brevetto. Con la rivalutazione dell’R-22 da parte delle società di recupero, il mondo industriale potrà trarre beneficio aumentando quindi le opzioni disponibili per le operazioni di servizio e manutenzione. Anche i Tecnici del Freddo, che in un primo momento avevano considerato il recupero dell’R-22 come uno svantaggio economico, potrebbero ora rendersi conto dei suoi benefici.

Programmare lo stoccaggio offre un’altra  opzione di gestione del refrigerante - invece di rimandare indietro il refrigerante a un’azienda di recupero, i clienti, con maggiori quantità di refrigeranti rigenerati, possono usare un programma di immagazzinamento per conservarne la quantità per i bisogni futuri. Tipicamente, un programma di immagazzinamento funziona nello stesso modo di una normale banca finanziaria: una vasta carica di refrigeranti è recuperata e depositata per il cliente che a sua volta  la richiederà per  affrontare i bisogni futuri di servizio e di manutenzione. Il cliente trae beneficio dal depositare i propri refrigeranti e immagazzinarli, data la possibilità così di stabilire il costo e la riserva di refrigeranti necessari per la manutenzione. 

I Tecnici del Freddo hanno bisogno di mantenere la qualità dei refrigeranti recuperati- è importante seguire delle buone pratiche di recupero e non mescolare i refrigeranti che sono stati inviati per il recupero. I tecnici del freddo possono mantenere bassi i costi dei loro refrigeranti senza mescolare i refrigeranti recuperati. Si ricorda che i refrigeranti combinati o recuperati contengono alte quantità di olio, acqua o acido, e per questo richiedono un trattamento speciale. I refrigeranti miscelati sono più difficili e costosi da rigenerare completamente, e non tutte le aziende di recupero hanno la tecnologia per separare le miscele. 

Elenco delle procedure per un buon recupero:

La seguente è una lista parziale di cose da ricordare quando ci si appresta ad effettuare il recupero dei refrigeranti:

-Usare attrezzatura apposita per il recupero, dei tubi flessibili, degli essiccatori e dei serbatoi. Gli strumenti e i tubi, usati nei processi di recupero di refrigeranti da impianti contaminati, possono subire a loro volta una contaminazione. Per essere sicuri che questi contaminanti non intacchino altri impianti, è necessario mantenere l’attrezzatura per il recupero separata da quella di servizio che non viene utilizzata per il recupero.

- Creare un  vuoto completo in ogni cilindro di recupero prima dell’uso. Questo processo aiuterà l’attività di recupero e a controllare se il cilindro del recupero è stagno privo di perdite e adatto all’uso.

- usare un filtro-essiccatore sull’entrata del recuperatore per proteggere il dispositivo e far sì che  non entrino particelle e acqua nel cilindro di recupero. Se necessario usare  nuovi essiccatori.

- i cilindri dovrebbero essere chiaramente contrassegnati con il tipo di refrigerante che dovrà essere recuperato, e refrigeranti diversi non dovranno essere mescolati di proposito. Se non è chiaro che cosa è presente nel sistema, sarebbe utile analizzare il refrigerante per identificarlo correttamente. Inoltre, i manutentori non dovrebbero operare sui cilindri se non se ne conosce il contenuto. L’Occupational Safety and Health Administration (OSHA) richiede che tutti i contenitori di materiali pericolosi vengano etichettati con un contrassegno con il nome chimico del prodotto , così come l’U.S Department of Transportation (DOT) ha stabilito che tutti i cilindri debbano essere correttamente etichettati per motivi di trasporto.

- Usare cilindri per il recupero progettati per la giusta pressione. L’R-22 può essere recuperato nei cilindri per 260 psi (18 bar) o per pressioni maggiori. Comunque, i refrigeranti con una pressione di vapore più alta dell’R-22 richiedono cilindri per pressioni più alte. In particolare, l’R-410A richiede cilindri di recupero per pressioni di 400 psi (27,5 bar). Prima di recuperare qualsiasi refrigerante, dovrebbe essere controllata la pressione di targa del cilindro.

(Nota dell’autore: gli indici di pressione non sono gli stessi delle pressioni massime richieste. La pressione di scoppio, la taratura della pressione e altri fattori vengono calcolati sulla base dei valori base).

-Non usare cilindri di recupero che sono scaduti e non sono stati recentemente testati. Il regolamento DOT indica che non possono essere usati cilindri “scaduti” e proibisce di riempire e trasportare specificatamente quelli non controllati. Controlla la testa/collo del cilindro per verificare che l’ultima data di verifica del cilindro sia entro i cinque anni dalla data in cui lo vogliamo usare.

Una corsa al recupero dell’R-22 sarà necessaria se l’industria dell’HVACR vuole un periodo di  transizione il più dolce possibile dopo l’eliminazione del gas  che inizierà nel 2010. Aumentando la quantità dell’R-22 recuperato e rigenerato, si aiuterà a conservare le forniture di refrigerante disponibili per la manutenzione degli impianti. I tecnici devono ricordare di lavorare in modo sicuro, usare gli strumenti e i cilindri appropriati, adattarsi alle richieste delle regolamentazioni, ed accertarsi che i refrigeranti siano recuperati e rimessi in uso.